
Parma non spreca: la seconda vita del cibo

di Valeria Caruso
Parma non spreca è un progetto presentato da Ettore Rocchi, vicepresidente Iren e ha come obiettivo quello di prevenire lo spreco alimentare e sostenere le famiglie in difficoltà. Tramite i diversi servizi attivati dal volontariato locale come, ad esempio, i market solidali e i servizi mensa; si occupa di ricercare, raccogliere e redistribuire generi alimentari. Rappresenta anche uno strumento di riduzione degli sprechi a disposizione di tutte le aziende a vocazione alimentare (produzione, lavorazione e conservazione). Il progetto è operativo grazie alla commissione food raising, composta dai volontari delle associazioni coinvolte. Le attività della commissione sono gestite da una segreteria part time e i beneficiari delle donazioni sono le famiglie di Parma e provincia.
Lo spreco alimentare è sempre stato un fenomeno sottovalutato, negli ultimi anni invece, l’attenzione sul problema è cresciuta. Il cibo continua a rappresentare una quota importante dei rifiuti che produciamo; infatti, secondo il Barilla Center for Food and Nutrition, in Italia ogni anno finiscono tra i rifiuti dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, per un valore di circa 37 miliardi di euro e un costo di 450 € all’anno per famiglia. Le principali associazioni del progetto sono: ASCOM, Confartigianato, CNA, Coldiretti, Confcooperative, Gruppo Imprese Artigiane, APLA Confartigianato, Confesercenti e Unione Parmense degli Industriali.

Nei paesi ricchi, la maggior quota di sprechi avviene quando il cibo è ancora perfettamente consumabile. I motivi possono essere dei difetti di packaging, cambi di immagine, lanci di nuovi prodotti o residui di promozioni. Grazie al progetto, in un anno sono stati già recuperati quasi 3600 pasti dalle mense.
Per quanto riguarda le donazioni di prodotti, la piattaforma offre un servizio di ritiro, stoccaggio e distribuzione di generi alimentari reso possibile da una struttura composta da una segreteria dedicata alla gestione dei rapporti con le aziende donatrici, mezzi di trasporto, un magazzino per lo stoccaggio delle merci e personale volontario per il servizio di trasporto e magazzinaggio. Inoltre le donazioni di prodotti offrono dei vantaggi, la cessione gratuita di prodotti dall’impresa non è considerata reddito ed è esente da IVA e non esistono limiti di importo. È un progetto che può crescere e andare avanti, ma oltre ai mezzi, ha bisogno di spazio per nuovi volontari.
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