
Campus in Via Toscana, il nuovo polmone blu di Parma.

di Anna Sveva Pasquinelli
Blue Zone è il termine utilizzato dallo scienziato Michel Poulain per indicare un’area del mondo dove vi è un tasso di longevità maggiore rispetto alla media mondiale; da questo concetto nasce il progetto “BLU PARMA” che copre una superficie di intervento di 60mila m², con lo scopo di collegare e creare uno spazio condiviso tra i quattro istituti professionali di Parma: Itis Leonardo Da Vinci, Ipsia Primo Levi, Isiss Giordani e Attilio Bertolucci situati in via Toscana.
Il campus in questione si pone diversi obiettivi quali: favorire lo sviluppo di una nuova identità del luogo come educante, perché diventi incubatore e propulsore di sviluppo socio-culturale e promotore di inclusione etno-sociale e generazionale; sperimentare un nuovo approccio didattico, che porti la scuola “all’esterno” ove lo studente, attraverso la formazione, diventi educatore degli studenti più giovani e dei suoi concittadini ed infine promuovere il senso civico nella cura del bene comune e del patrimonio collettivo.
Per coinvolgere attivamente ,e per rendere realizzatori gli stessi fruitori, cittadini, genitori, studenti e l’intera comunità di riferimento, sono stati interpellati inerentemente alle esigenze per rendere più vivibili gli spazi esterni; sono stati quindi raccolti 6.000 questionari su cui è stato successivamente svolto un lavoro di analisi e ricerca sociale urbanistica ed ambientale, diretto da Manifattura Urbana, da cui è stata ricavata la base del progetto.
Manifattura Urbana è un’associazione culturale cittadina fondata dall’ingegnere ed architetto Francesco Fulvi nel 2014 con lo scopo di promuovere un’idea di sostenibilità che comprende non solo il settore economico, ma anche edilizio, sociale ed energetico.
L’area totale di intervento è stata suddivisa in 18 lotti, così che per ognuno di essi verrà pubblicato un bando, ove il vincitore si occuperà di tutto ciò che concerne la realizzazione e la manutenzione del progetto. Alla base di ogni proposta è fondamentale che vengano rispettati i 17 Obiettivi dell’Agenda Onu 2030, cioè gli obiettivi di sviluppo sostenibile, approvati nel 2015 dalle Nazioni Unite, da raggiungere entro il 2030 (illustrati nell’immagine sotto riportata).

“Sarà promossa la mobilità sostenibile e verranno realizzate delle velostazioni all’interno del Campus, insieme a diverse zone “selvagge” dove verranno coltivati alberi da frutto e orti, e riservati numerosi spazi alla realizzazione di fontane, pensate principalmente con lo scopo di rinfrescare le temperature in previsione del periodo estivo.” afferma Francesco Fulvi. “Il programma del nuovo Campus Blu Parma” prosegue l’ingegnere Fulvi ”nelle varie fasi si impegnerà quindi a perseguire i Global Goals (sopracitati), e il patrocinio ricevuto dall’ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) ne è una testimonianza. Vi è inoltre il patrocinio e la collaborazione del Comune e Provincia di Parma, l’università, Wwf, Parma Sostenibile, Legambiente, Respiro Libero e molte altre associazioni ed imprese che ringraziamo per sostenerci e prendere parte a questo grande progetto.“.
L’intero campus sarà quindi fornito di spazi per lo sport, zone dedite al gioco e per lo svago, aree verdi e un bar, nella speranza di riportare vita non solo nelle ore diurne ma anche serali; il progetto non è quindi pensato per il solo utilizzo degli studenti, ma di libero accesso, così da permettere all’intera comunità di poterne usufruire. Per quanto concerne la realizzazione, e parte della manutenzione futura, di diverse parti si farà affidamento alla collaborazione degli studenti; iniziativa già attiva, che ha portato gli studenti dell’Itis a progettare il Modulo Eco che verrà costruito e messo a disposizione come aula didattico-scientifica.
La struttura riporterà le caratteristiche del Modulo Eco presente in Piazzale della Pace a Parma, realizzato dall’associazione Manifattura Urbana come esempio di risparmio energetico, grazie ai pannelli solari situati sul tetto, riqualificazione urbana ed edilizia sostenibile, in quanto fondata su ideali ecologici. La struttura portante è in legno, ricoperto da uno strato isolante in fibra di canapa,a sua volta ricoperto da uno strato di sughero esterno, che permette al modulo di avere un impatto ambientale nullo.

“Il nostro scopo è introdurre a pieno nel progetto l’idea di economica circolare rispettando le tre “R” che la caratterizzano: Riusa, Riduci e Riprogetta, prestando quindi attenzione ai prodotti utilizzati per la realizzazione, privilegiando l’utilizzo di materiali che potranno essere riutilizzati, sfruttando le energie rinnovabili e valorizzando le risorse e gli spazi naturali.
Speriamo con questo progetto di innescare un processo eco sostenibile di riqualificazione dell’intera città che si sviluppi parallelamente, così da rendere Parma una città “blu” .” .
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