
Il futuro distopico di CyberPunk 2077

Il nuovo videogioco di CD Projekt mostra un presagio di quello che potrebbe essere il post catastrofe climatica, lanciando un messaggio di avvertimento.
di Federica Morichetti
Sembra essere finalmente in arrivo, esattamente il 10 dicembre 2020, dopo numerosi posticipi, il tanto agognato titolo della CD Projekt: CyberPunk 2077. Sul gioco cadono fortissime aspettative, specialmente ora che è stato annunciato come pensato per la nuova generazione di console: PlayStation 5. A partire dai 48 minuti di Gameplay fino alla comparsa del testimonial d’eccezione, Keanu Reeves, che ha entusiasmato la folla dell’E3, il titolo non manca di sorprese. Fra i punti di forza ci sono: la grafica impeccabile, il gioco in prima persona, l’incredibile livello di interattività e la capacità di determinare la storia tramite le proprie scelte. Ma l’elemento che più lo distingue dagli altri titoli presenti sul mercato videoludico è sicuramente l’ambientazione.
Cyberpunk 2077 è ambientato in un futuro in cui il mondo ha raggiunto la singolarità tecnologica e gli esseri umani sono sempre più ossessionati dagli “aumentatori”, ovvero modificatori biologici che garantiscono a chi li possiede capacità degne di un supereroe. Le innovazioni tecnologiche del 2077 sono affascinanti ma allo stesso tempo inquietanti, poiché sembrano fornire capacità illimitate che consentono a chiunque di vivere le esperienze più estreme e commettere i crimini più efferati. Eppure queste possibilità non sono così lontane dalla realtà, come spiegato in un illuminante articolo di Alessandro Bruni per Everyeye.
Tuttavia, lo splendore tecnologico è solo un barlume di luce nell’oscurità che circonda il mondo del 2077. Gli Stati Uniti e il loro sistema federale sono ormai collassati. La società è divisa in una vera e propria piramide sociale in vetta alla quale regnano indiscusse le Megacorporazioni, colossi economici che dettano il buono e il cattivo tempo del resto della popolazione. Per tutti coloro che si trovano al di sotto l’unica ambizione possibile è la sopravvivenza e la violenza è all’ordine del giorno. La storia che porta a questo finale distopico è talmente ricca che CD Projekt ha deciso di pubblicare un libro “Il mondo di Cyberpunk 2077”a tema, recensito lo scorso agosto da Nerdgate. Scenario di questa continua lotta è Night City, megalopoli industriale che rappresenta l’ultima roccaforte del genere umano. Sarà proprio questo il luogo in cui il giocatore dovrà avventurarsi, fra la sua sconfinata distesa di grattacieli e luci al neon.
Ma il disagio sociale non è l’unico problema degli abitanti di Night City. Il vero pericolo è al di fuori della città, protagonista invisibile del mondo di Cyberpunk è infatti il riscaldamento climatico. CD Projeckt è stata in grado di mostrare la propria interpretazione di ciò che il futuro potrebbe riservare se non vengono presi seri provvedimenti per la salvaguardia del pianeta. Nel 2077 immaginato dagli sviluppatori beni che oggi appaiono scontati sono diventati una rarità. L’acqua potabile è ormai introvabile assieme il cibo di origine animale (o qualsiasi forma di vita che non sia umana) e materiali come il legno che sono quindi diventati beni di lusso. L’uomo è ormai sostentato da prodotti artificiali che vengono commercializzati tramite pubblicità degne di un film horror.
I membri della società del futuro necessitano di ausili biotecnologici per le più semplici attività. Respirare senza alcun tipo di filtro l’aria di Night City vuol dire correre il rischio di avvelenamento, e passeggiare sotto un cielo nuvoloso significa rischiare imbattersi in pericolosissime piogge acide. Le guerre nucleari finanziate dalle Megacorporazioni hanno distrutto qualsiasi tipo di vegetazione lasciando sconfinate distese radioattive che circondano la metropoli. Mancano ancora molti dettagli, ma sembra molto probabile che durante le numerose ore di gioco non ci sarà nessun incontro con un animale selvatico e non si sentirà nessun cinguettio di qualche uccello mattutino. Nel mondo ipotizzato da CD Projekt c’è spazio solo per i suoni incessanti delle industrie e del traffico.
Questo scenario ha portato a non poche riflessioni (come nell’articolo di player.it). Le immagini di Cyberpunk, benché stravaganti e a tratti grottesche, non sembrano poi così lontane dal futuro degli Stati Uniti post crisi climatica. Ancora una volta, come diversi titoli hanno già fatto, il mondo dell’industria videoludica è in grado di trasmettere messaggi con una potenza e con una capacità di immedesimazione di cui altri media non sono capaci.
È indubbio che, addentrandosi fra le strade di Night City, il giocatore sarà colto dall’euforia delle infinite possibilità che il suo nuovo corpo bionico gli permette. Tuttavia, è anche certo che non tarderà ad arrivare il momento in cui, guardando i suoi concittadini scappare dalle incessanti piogge acide, sarà preso da un momento di sana paura per il futuro di tutti.
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