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PARMA FIORISCE. Da Maria Luigia a Rebecca Louise Raw i fiori diventano protagonisti a Parma.

PARMA FIORISCE. Da Maria Luigia a Rebecca Louise Raw i fiori diventano protagonisti a Parma.

di Martina Cuccuini

I fiori a Parma hanno avuto un ruolo di primo piano già dal XIX secolo, quando al tempo Maria Luisa d’Austria, moglie di Napoleone I, divenne Duchessa di Parma nel 1814. La Duchessa, meglio nota ai parmigiani come Maria Luigia, aveva una forte passione per la botanica ma soprattutto un amore sconfinato per le violette di Parma, fiore amato per il suo color viola acceso e per il profumo intenso. É noto dalle fonti che spesso nella sua corrispondenza la duchessa sostituiva la propria firma con un disegno di una violetta. Tale fiore era anche ricamato sui suoi abiti e raffigurato in oggetti di uso quotidiano come piatti o vettovaglie.

Maria Luigia stessa coltivava le violette nella sua residenza di Colorno, dove fece costruire un apposito orto botanico, diventata Duchessa di Parma, ordinò ai frati di estrarre l’essenza del fiore e di crearle un profumo. La storia del profumo è davvero singolare, Maria Luigia conosceva già questo fiore prima di arrivare a Parma e di acquisirne il ducato.

Ancor prima del suo arrivo a Parma, scriveva dal castello di Schonbrunn alla sua dama di compagnia a Parigi: “Vi prego di farmi tenere qualche pianta di Violetta di Parma con la istruzione scritta per piantarle e farle fiorire; io spero che esse germoglieranno bene, poiché io divengo una studiosa di botanica, e sarò contenta di coltivare ancora questo leggiadro piccolo fiore”.

La ricetta del profumo rimase segreta fino al 1870, anno in cui Ludovico Borsari riuscì a mettere le mani alla ricetta e a riprodurlo per un pubblico più vasto e non solo per i ricchi. Oggi il profumo alla violetta è considerato un must a Parma, spesso utilizzato dalle nonne o mamme.

La violetta di Parma era diventata un simbolo al punto tale che spesso era usata anche a scopi propagandistici, come è possibile notare in una litografia acquerellata di L. Magnussen. Sul vaso di violette che rappresentano Maria Luigia, Napoleone e il loro figlio è illustrato, in forma simbolica di aquila, l’Aiglon, che piange a Sant’Elena la morte del padre Napoleone, sotto le fronde dei salici mentre all’orizzonte, sul mare, si scorgono le vele delle navi inglesi che sorvegliano l’isola.

Non solo la violetta ma i fiori in generale sono tornati protagonisti a Parma grazie all’artista inglese, Rebecca Louise Raw.

Parma, capitale italiana della Cultura 2020-2021, ha ospitato il Florilegium, una mostra dalla forte carica poetica allestita dal 1° settembre al 19° dicembre 2020.

L’autrice è un’artista inglese cresciuta in un piccolo villaggio nel Regno Unito, diplomata alla School of Arts and Cultures presso l’Università di Newcastle. Tra le commissioni più importanti Rebecca L. Raw include “The Grecian Garden” (Onassis Culture Centre, Athens), “The Beauty of Decay” (Chandran Gallery, San Francisco), “Life in Death” (Shirley Sherwood Gallery, London) e “Community” (The Toledo Museum of Art), le sue opere sono state esposte al Victoria & Albert Museum, alla Royal Academy of Arts, al Broadway Studio & Gallery, alla Bo Lee Galley e alla NOW Gallery.

Le installazioni floreali dell’artista sono definite larger-than-life, si basano principalmente sul rapporto tra uomo e natura. A Parma l’artista ha concepito una serie di lavori dislocati in luoghi storici della città.

Il cuore della mostra è costituito dalla grande installazione ideata appositamente per lo spazio centrale della Chiesa di San Tiburzio, composta da 200 mila fiori, tanti quanti i cittadini che abitano a Parma. Il percorso espositivo prosegue con la presentazione di diversi apparati scultorei allestiti presso l’Archivio della Congregazione dell’Antica Farmacia, mentre nella serra dell’Orto Botanico di Parma è ospitata un’opera documentaria sulla pratica dell’artista.

Le installazioni sono composte da un intreccio di fili di rame nel quale sono incastrati 200.000 fiori pazientemente disidratati e appesi alla struttura interna della cupola secondo ritmi cromatici e tipologici. Il titolo della mostra “Florilegium” rimanda ad un genere letterario nato nel Medioevo e sviluppatosi tra il XV ed il XVIII secolo, il quale si proponeva di studiare la botanica a fini ornamentali e scientifici creando schede tecniche di piante locali ed esotiche con splendide illustrazioni. L’opera Florilegium è quindi connessa al materiale principe dell’opera, ma rimanda soprattutto ad una tradizione secolare di studi su fiori ed erbe utilizzate da sempre nelle discipline scientifiche o parascientifiche come la farmacologia e l’alchimia. Louise Law onora il ricordo di una tradizione con un’interessante esperienza sinestetica in cui gli spettatori si immergono per riscoprire connessioni magiche sottese al rapporto tra uomo, sensi e natura.

Florilegium è il cuore di un’esposizione su più fronti firmata dall’artista britannica, che prosegue, anche in questa occasione, una ricerca sull’evoluzione e sul deperimento dell’opera, spesso concepita come scultura site-specific.

I luoghi scelti sottolineano il perfetto innesto della mostra nel disegno di Pharmacopea, un’iniziativa che intende riconnettere, creando nuovi itinerari turistici in grado di riqualificarli, gli spazi depositari dell’identità chimico-farmaceutica cittadina alle le fonti storiche, ai materiali d’archivio, agli antichi erbari e alle farmacopee riemersi in un meticoloso lavoro di recupero. Tale percorso porterà alla realizzazione di una pubblicazione capace di tracciare una linea sino alle origini locali di questa sfera del sapere che caratterizza il territorio di Parma.

Fonti articolo:

Sandrini Francesca, 2008, Maria Luigia e le Violette di Parma. La storia delle violette dall’epoca napoleonica a tutto l’Ottocento, Monte Università Parma Editore, Parma.

Maria Luigia e le violette di Parma. Storia di un profumo. (lifefactorymag.com)

MARIA LUIGIA d’Asburgo Lorena, imperatrice dei Francesi e regina d’Italia in “Dizionario Biografico” (treccani.it)

Violetta di Parma: storia di un fiore diventato leggenda – Gazzetta di Parma

A Parma la prima personale italiana di Rebecca Louise Law (finestresullarte.info)

Rebecca Louise Law. Florilegium – Mostra – Parma – Oratorio di San Tiburzio – Arte.it

Florilegium a Parma: l’installazione floreale di Rebecca Louise Law (travelonart.com)

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