
Aldilà dell’Oasi (del Simeto)

di Roberta Corso
“Diggià la Sicilia sorgeva come una nuvola in fondo all’orizzonte. Poi l’Etna si accese tutt’a un tratto d’oro e di rubini, e la costa bianchiccia si squarciò qua e là in seni e promontori oscuri.”
— Giovanni Verga
http://www.resortdelletna.it/resort/it/itinerari/sea-sicily/oasi-del-simeto.html
https://www.yvii24.it/ponte-barca-sul-simeto-se-questa-e-unoasi-naturalistica/
Ed è proprio sulla costa catanese che è situata la Riserva Naturale Orientata “Oasi del Simeto”. Un luogo in cui immergersi nella natura, oltre che nelle acque del fiume che si incontrano con il mare. La riserva di 2000 metri, infatti, è situata tra il Vulcano Etna e la Playa di Catania, fino ad arrivare alla foce del fiume Simeto.
La sua importanza naturalistica, inoltre, le ha permesso di essere dichiarata Riserva Naturale Orientata nel 1984. Il riconoscimento è dovuto al fatto che sia un luogo di passaggio per molti uccelli migratori e della celebre tartaruga Caretta Caretta.
Ma non è solo questo. Purtroppo. La riserva naturale, infatti, ci mostra due facce della stessa medaglia: sogno e realtà. Scopriamolo insieme!
Tra sogno…
Situata a sud della città di Catania, la Foce del Fiume Simeto la fa da padrone. In questo luogo è possibile immergersi in un vero e proprio paradiso. Una spiaggia di sabbia bianca ed un mare verde smeraldo in cui immergersi, in tutti i sensi. È un luogo ideale, infatti, per tutti coloro che necessitano di allontanarsi dalla vita frenetica e confusionaria del centro città.
Oltre al relax, però, è possibile vivere delle esperienze o avventure a contatto diretto con la natura. Non a caso, l’Oasi del Simeto è circondata da una vegetazione colorata e profumata.
A tal proposito, oltre che prendere il sole o fare il bagno, qui è possibile svolgere numerose attività:

- Escursioni: tra gruppi di amici o gite scolastiche, attraverso quest’attività è possibile ammirare ed immortalare le diverse specie di animali che abitano la località. Il tutto percorrendo un sentiero che si sviluppa lungo l’argine del fiume;
- Pesca: per gli amanti della pesca, qui è possibile praticarla semplicemente muniti di canna. Oltre che la pesca di carpe d’acqua dolce e pesci di acqua salata, la particolarità del luogo è caratterizzata dalla pesca delle telline (o cozze bianche), tipiche delle spiagge di sabbia;
- Bird watching: una delle attività principali del luogo, permette di ammirare la grande quantità di specie di uccelli, che siano di passaggio o meno. Tra questi, il cavaliere d’Italia, il combattente, gli aironi ed i cormorani.
- Snorkeling: oltre all’osservazione di uccelli, è possibile ammirare la varietà di pesci presenti nelle acque dell’area. Oltre a questi, inoltre, con più fortuna si può trovare la tartaruga Caretta Caretta, che ha spesso depositavo le sue uova.
… E realtà
La riserva naturale nasconde anche una cruda realtà, purtroppo. Dall’abusivismo allo scarico illecito di rifiuti, queste sono alcune delle problematiche che minacciano il territorio ed i suoi abitanti. A tal proposito, i cittadini e gli organi di competenza denunciano sempre più assiduamente una situazione che non dovrebbe esistere, soprattutto in un luogo nato con l’obiettivo di salvaguardare la natura, all’insegna della sostenibilità. Ma i fatti sono ben diversi.
Il problema principale è, sicuramente, l’abbandono di rifiuti. Tra i materiali, l’immancabile plastica che invade le acque e le rive dell’Oasi. Nonostante i tentativi di controllo, i rifiuti vengono spesso e volentieri depositati sulla costa dalle mareggiate o abbandonati dagli incuranti visitatori. Ma ciò non giustifica la mancata sorveglianza da parte della direzione che ha tentato di prevenire il peggio installando delle telecamere.
Nondimeno, le stesse telecamere diventano testimoni di continue attività illecite da parte di ignoti che infrangono le regole stabilite per le attività suddette, quali la pesca o il bird watching.
A tal proposito, Legambiente sottolinea l’alta percentuale di pesca abusiva e bracconaggio praticato, mettendo in evidenza la necessità di aumentare il numero di operatori di vigilanza sul luogo.
La verità è che bisognerebbe rendersi conto del pericolo che minaccia la salute dei cittadini della zona e degli animali che vivono all’interno della Riserva Naturale. Ancora più necessario, dunque, sarebbe sensibilizzare ogni cittadino all’importanza della sostenibilità come base della convivenza. Perché è impensabile, ancora oggi, rovinare dei paradisi terrestri per egoismo e mancanza di senso civico.

https://it.geosnews.com/p/it/sicilia/orrore-all-oasi-del-simeto-strage-di-pesci-ai-margini-del-fiume-la-scoperta-di-sudpress_17528712
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