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Raccolta delle “miglia verdi” e BiciBus : come insegnare ai bambini a rispettare l’ambiente

Raccolta delle “miglia verdi” e BiciBus : come insegnare ai bambini a rispettare l’ambiente

di Eleonora Vologni

 

Andiamo a Kyoto, prendiamo il protocollo e riportiamolo nella nostra città”: questo lo slogan che ricordo ancora oggi dopo che sono trascorsi diciotto anni da quando ho iniziato per la prima volta ad andare a scuola.

Infatti, nel 2003, in concomitanza con la Nona Conferenza Mondiale sul Clima (COP 9), l’associazione internazionale “Alleanza per il Clima” ha proposto una campagna sulla mobilità sostenibile per i bambini d’Europa. Il progetto “Bambini a piedi intorno al mondo – Raccogliamo Miglia Verdi ” si pone l’obiettivo di motivare i bimbi e i loro genitori a spostarsi in modo sostenibile. L’iniziativa propone un viaggio-gioco immaginario di una settimana nelle scuole materne ed elementari di tutta Europa: ogni volta che i bambini si spostano a piedi o con mezzi ecocompatibili (bici o servizi di trasporto pubblici) guadagnano un “miglio verde”. L’obiettivo è raccogliere le 28.029 miglia verdi necessarie ad andare da Bruxelles a Milano passando per Kyoto.

In questo modo i bambini si divertono, imparando fin da piccolissimi a rispettare l’ambiente e ad apprendere corretti stili di vita per tutelare il proprio futuro e quello del pianeta in cui vivono.

È inoltre utile per i genitori che, con l’aiuto degli insegnanti, possono confrontarsi su tematiche quali: sostenibilità, clima e traffico, vivibilità dei quartieri.

Le attività sono state supportate dall’invio, ad ogni classe, di un kit di materiali composto da:

  • un album per ogni bambino con relativi bollini adesivi per segnare le modalità di spostamento;
  • un poster da appendere in classe;
  • un manuale per gli insegnanti contenente anche proposte di attività collaterali all’iniziativa principale, schede per effettuare con le classi indagini sulla situazione del traffico intorno alla scuola;
  • volantini di presentazione del progetto per i genitori e questionari per rilevare le modalità di spostamento casa-scuola.

Le regole del gioco sono semplici.

I bambini guadagnano miglia verdi (rappresentate da bollini verdi da attaccare nell’apposito album) ogni volta che vanno e tornano da scuola in bici, a piedi, con i mezzi pubblici o anche organizzandosi con un car-pooling (un‘unica auto con più bimbi a bordo), in modo cioè eco-compatibile. Si può quindi attaccare sull’album uno dei bollini “verdi” a seconda del mezzo ecologico utilizzato.

Se, non potendo fare in altro modo, si utilizza l’auto senza caricare altri compagni allora si deve attaccare sull’album il bollino “rosso”.

 

Le miglia verdi a Reggio Emilia

Il Comune di Reggio Emilia ha aderito all’iniziativa promossa da Alleanza per il Clima nel 2003, sostenendo a livello locale il progetto, invitando a partecipare tutte le scuole elementari del Comune e istituendo appositamente un premio per le scuole e le classi che hanno raccolto più miglia verdi. L’iniziativa ha visto nel 2003-04 l’adesione di oltre 1.700 ragazzi di 11 scuole materne ed elementari del Comune di Reggio Emilia e una grande partecipazione alla premiazione finale.

In occasione dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto il 16 febbraio 2005, i Centri di Educazione Ambientale dei Comuni di Reggio Emilia, Modena, Piacenza e Ferrara hanno riproposto l’iniziativa che aveva riscosso molto successo e che si riteneva particolarmente efficace in termini educativi. I quattro Comuni hanno promosso il progetto attraverso l’istituzione di premi e l’organizzazione di una festa finale durante la quale i sindaci delle quattro città hanno premiato le scuole e le classi che hanno raccolto più miglia verdi.  Inoltre è stato realizzato un seminario finale per discutere i temi inerenti la mobilità casa-scuola e il diritto dei bambini all’autonomia ma anche per verificare concretamente i risultati raggiunti dal progetto.

L’iniziativa ha vinto il Bando INFEA 2004 della Regione Emilia Romagna.

I risultati ottenuti sono stati stupefacenti: i  bambini di Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Piacenza hanno raccolto 164.282 miglia verdi. Considerato che mediamente, ad ogni Km percorso in automobile, si immettono nell’atmosfera 273g di CO2, i bambini andando o tornando da scuola con mezzi ecosostenibili hanno ridotto di ben 67 tonnellate le immissioni di anidride carbonica nell’aria.

La raccolta delle miglia verdi è stata prolungata poi fino al 2009, riscontrando una partecipazione sempre più attiva da parte delle scuole di Reggio Emilia, che hanno totalizzato punteggi eccellenti al termine di ogni anno scolastico. In più, il gioco è stato esteso anche ad altre attività che riguardano il rispetto dell’ambiente, coinvolgendo così maggiormente i bambini e le loro famiglie.

È per questo, quindi, che dall’edizione del 2007/2008 sono stati introdotti i bollini con cui poter segnare quotidianamente tutti i gesti di sostenibilità ambientale. Infatti potranno guadagnare miglia verdi anche i bambini che compiranno, nel pomeriggio e durante il fine settimana, scelte legate ai temi dei risparmio energetico, idrico, alla raccolta differenziata e all’utilizzo di prodotti a marchio ecologico.

 

“Raccogliamo miglia verdi” nelle scuole medie

 

Nel 2007/2008 una scuola media di Padova ha fatto da pilota per l’estensione del concorso e ha aiutato a progettare un album specifico per le scuole medie per l’anno scolastico 2008/2009.

Il quaderno in questione è suddiviso in quattro settimane per le quali, oltre al consueto compito di annotare se nel tragitto casa- scuola (e viceversa) è stato effettuato uno spostamento ecosostenibile, è prevista anche una tabella per segnare se sono stati acquistati prodotti di marchi ecologici (con la presenza delle etichette più diffuse che si possono trovare sui vari articoli).

Ogni settimana prevede un tema specifico: risparmio energetico, risparmio idrico, raccolta differenziata e utilizzo di mezzi di spostamento che non inquinano.

Per quanto riguarda il primo argomento affrontato, il quaderno spiega quale sia il problema legato allo sfruttamento delle risorse del nostro pianeta e quali sono le principali risorse rinnovabili, in cosa consistono le piogge acide e l’effetto serra, il buco nell’ozono e l’energia nucleare.

In riferimento alla seconda tematica trattata, sono invece presenti nozioni relative all’acqua, al fatto che quella potabile sia solo un terzo di quella presente in tutto il pianeta, che non sia distribuita equamente in tutti i paesi del mondo e al suo sfruttamento compulsivo da parte dell’uomo.

La terza settimana si occupa invece di sensibilizzare gli studenti sul numero di rifiuti che vengono prodotti ogni giorno, sulla presenza sempre più massiccia di discariche e inceneritori, sull’inquinamento ambientale e atmosferico che ne deriva, sulle operazioni che ciascuno di noi può compiere nella propria quotidianità per evitare la creazione di rifiuti (realizzando la raccolta differenziata e acquistando articoli che prevedono il minor numero di imballaggi possibile).

Infine, l’ultima parte del percorso è incentrata sui vari tipi di inquinamento a cui siamo sottoposti ogni giorno, facilmente riducibili se si utilizzassero maggiormente i mezzi di spostamento ecosostenibili.

Al termine di ogni argomento vengono forniti inoltre consigli utili, siti Internet, letture specifiche, quiz e giochi per cambiare le proprie abitudini divertendosi ma nel rispetto dell’ambiente.

Il BiciBus di Reggio Emilia

In concomitanza con il progetto della raccolta delle miglia verdi, nel 2003 è nata anche l’iniziativa: “A Reggio Emilia andiamo a scuola in BiciBus e PediBus“, sviluppata nell’ambito del programma “A scuola da soli in sicurezza”, coordinato dal Comune di Reggio Emilia (Servizio Politiche per la Mobilità e Ufficio Mobilità ciclabile) in collaborazione con l’Associazione “Tuttinbici – FIAB” .

L’idea si propone di coinvolgere in modo attivo gli insegnanti, gli studenti e i genitori in un percorso verso la sostenibilità.

Nel concreto, il BiciBus è formato da un gruppo di scolari che percorre il tragitto casa-scuola (e viceversa) in bicicletta, insieme a genitori volontari (nonni ma anche insegnanti) lungo percorsi prestabiliti e messi in sicurezza, segnalati da scritte a terra facilmente individuabili sia dai bambini che dagli automobilisti. Il PediBus funziona allo stesso modo, ma il gruppo si sposta a piedi.

I percorsi BiciBus/PediBus prevedono capolinea e fermate intermedie opportunamente indicate da cartelli che riportano gli orari di arrivo e partenza. I bambini si recano con la loro bicicletta o a piedi in questi punti precisi e aspettano al capolinea o alle fermate i volontari e il gruppo, per proseguire insieme verso la scuola. Nello stesso modo funziona l’accompagnamento al termine delle lezioni. Inoltre, per aumentare la sicurezza e la visibilità, ai partecipanti che aderiscono al progetto viene regalato un Kit colorato composto da: pettorina, casco/carrello porta zaino e mantella per la pioggia da indossare lungo il percorso. Infine è stata anche riorganizzata la sosta delle bici attraverso l’installazione di rastrelliere riservate a tutti i coloro che partecipano al BiciBus.

La Provincia, con un proprio finanziamento annuale di circa 10 mila euro, fornisce gratuitamente i kit BiciBus (casco, pettorina, mantellina antipioggia) e Pedibus (carrellino porta zaino e mantellina) a tutti i ragazzi che partecipano all’iniziativa. Dal 2005, 3.300 bambini e famiglie di 21 comuni hanno aderito all’iniziativa. Inoltre, il progetto include incontri didattici nelle singole classi dove, grazie alla collaborazione del personale docente e di volontari, vengono illustrati i temi dell’educazione stradale, della salvaguardia dell’ambiente e della qualità dell’aria. I ragazzi possono così partecipare ad un percorso didattico integrato, attuando nel concreto le pratiche di mobilità sostenibile, portando così nella loro realtà quotidiana un’esperienza attiva valida non solo per il presente ma anche per il loro futuro.

Gli obiettivi principali del progetto BiciBus/PediBus si riassumono nelle parole chiave:

  • sicurezza: i bambini fanno parte di un gruppo grande e visibile sorvegliato da adulti, spostandosi su strade sicure;
  • socializzazione: permette a bambini e genitori di conoscersi e fare nuove amicizie;
  • movimento e salute: dà la possibilità di fare regolare esercizio fisico;
  • autonomia: aiuta i bimbi a diventare più indipendenti;
  • aria: contribuisce a ridurre la congestione del traffico e migliorare la qualità dell’aria;
  • risparmio energetico: permette di consumare meno energia e combustibili fossili;
  • educazione stradale: consente ai bambini di imparare ad orientarsi nel quartiere ed acquisire maggiore consapevolezza dei pericoli stradali.

 

Il modello reggiano di mobilità casa-scuola è stato premiato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per la sua efficacia nell’avvicinare bambini e famiglie agli spostamenti attivi.

Un riconoscimento di cui la città di Reggio Emilia non può che andare fiera, frutto del lavoro iniziato nel 2009 e che continua ancora oggi.

Attori principali dell’ iniziativa sono l’amministrazione comunale e FIAB Tuttinbici (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), che realizza ormai da anni laboratori e attività didattiche volti a promuovere la bicicletta, oltre a supportare scuole e bambini nella diffusione del BiciBus.

Il caso Reggio Emilia diventa così un modello tutto da copiare, soprattutto a livello italiano.

A proposito del riconoscimento, commenta così l’ex assessore alla mobilità Paolo Gandolfi che tra i primi ha sostenuto questo progetto: “Iniziative come BiciBus e PediBus rientrano all’interno di un piano più ampio lanciato nel 2009, quello che abbiamo chiamato: Manifesto per una mobilità sicura, sostenibile e autonoma nei percorsi casa – scuola. […] Non è la prima volta che queste iniziative vengono premiate. Grazie al lavoro fatto sulla mobilità casa – scuola abbiamo vinto anche dei finanziamenti che hanno permesso di realizzare le prime strade scolastiche di Reggio Emilia”.

L’ex assessore conclude: “Il progetto di Reggio Emilia è un’iniziativa da emulare, lo conferma anche il recente riconoscimento dell’ONU, soprattutto per far fronte a quanto accadrà nei prossimi mesi alla riapertura delle scuole: non possiamo permettere che bambini e ragazzi vengano accompagnati a scuola in auto per paura dei contagi, si creerebbe una situazione di congestione perenne, l’esperienza di Reggio può essere un faro da seguire per molte altre città prima della riapertura delle scuole“.

Il BiciBus viene proposto anche come soluzione ideale per ovviare al problema del forte incremento del traffico, dovuto alla gestione del distanziamento all’interno dei mezzi pubblici, in seguito alle misure adottate per scongiurare i contagi da coronavirus.

Un progetto che, dal 2003 ad oggi, ha portato solo benefici per chi ne usufruisce e per l’intera città.

Sitografia

 

http://www.fiab-scuola.org/attachments/MIGLIA_VERDI_primarie.pdf

 

http://www.fiab-scuola.org/attachments/MIGLIA_VERDI_medie.pdf

 

https://www.comune.re.it/retecivica/urp/retecivi.nsf/PESDocumentID/9C46EAFB0DAA892CC125779A0038B4AF?opendocument

 

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