
Il Parco nazionale della Maiella diventa Geoparco Unesco: una realtà da conservare con cura e dedizione

di Michele De Blasis
“Questo riconoscimento accenderà un faro su questo territorio e sull’intero Abruzzo”. Così il Presidente del Parco nazionale della Maiella Lucio Zazzara ha commentato la nomina della vasta prateria abruzzese a Geoparco Unesco. Ad annunciarlo è stato Zazzara stesso, che si è detto orgoglioso di questo importante riconoscimento per il quale ci sono voluti anni di lavoro.
Il percorso era iniziato nel 2016 con il primo semaforo verde verso l’Unesco. Questo fondamentale passo in avanti ha dato a tutto lo staff del parco che copre la montagna del lupo, dell’orso e dei santi eremiti, la forza di andare avanti e l’8 dicembre scorso la candidatura e il report presentato dall’aspirante Maiella Geopark sono stati discussi al consiglio dei Geoparchi mondiali dell’Unesco nella sua quinta sessione. E’ stato proprio in quest’occasione che il Parco della Maiella ha capito che la strada percorsa era quella giusta. E’ stato importante poi l’affiancamento del comitato nazionale italiano Unesco rete Geoparchi mondiali, dell’Ordine dei geologi della Regione, delle comunità locali e di altri enti come la Soprintendenza. “La nomina a Geoparco dell’Unesco arriverà il 22 aprile”, ha reso noto Zazzara.
Il Parco nazionale della Maiella è uno dei 24 parchi nazionali italiani e uno dei tre parchi nazionali d’Abruzzo. Istituito nel 1991, è compreso tra le province de L’Aquila, Pescara e Chieti, con la caratteristica di presentarsi compatto dal punto di vista territoriale, raccogliendosi infatti attorno al grande massiccio della Majella, alle adiacenti montagne del Morrone ad ovest, ai monti Pizi e al gruppo del Monte Porrara ad est, fino agli Altipiani maggiori d’Abruzzo a sud-ovest, con la cima più elevata rappresentata dal monte Amaro (2.793 metri).
Il territorio del parco si estende per una superficie di circa 62.838 ettari, su un terreno, come già detto, prevalentemente montuoso. I suoi versanti, soprattutto quelli orientale e nord-occidentale, sono solcati da lunghissimi ed aspri valloni. Il fiume Orta, che raccoglie le acque di un vasto bacino, separa con un’ampia valle il massiccio della Majella dal Morrone. La valle è profondamente incisa nei territori dei comuni di Bolognano e San Valentino, formando un vero e proprio canyon. Il massiccio del Morrone è costituito da una dorsale stretta ed allungata, compatta ed aspra al contempo, costituita da rocce calcaree e dolomitiche, che precipita nella piana di Sulmona tra balze rocciose scoscese. A sud, ai piedi del monte Pizzalto, i piani carsici come “altipiani maggiori d’Abruzzo”, posto a circa 1.250 metri sul livello del mare, fanno da cerniera con l’area dei monti Pizzi-monte Secine, con boschi di faggi, acero di Lobel e diverse altre specie.
Il Parco della Maiella ospita anche importanti specie protette di animali come l’orso marsicano (15 nel 2019), camosci appenninici (oltre 1.200 nel 2018), lupi (oltre i 70 nel 2018), cervi (più di 700 nel 2019), insieme a razze di lepre, faina, gatto selvatico, istrice, martora, moscardino, puzzola, tasso, talpa, vespertilio smarginato, volpe.
Grazie proprio a questo titolo il Parco della Maiella potrà promuovere ulteriormente la ricchezza e l’unicità della natura geologica della sua montagna, ma anche certificare l’impegno delle comunità locali che ricadono nell’area protetta per la creazione di un modello ripetibile di insediamento sostenibile.