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OSTIACLEANUP – I PROGETTI DI UN COLLETTIVO DI ROMA

OSTIACLEANUP – I PROGETTI DI UN COLLETTIVO DI ROMA

di Maria Flaminia Zacchilli

 

Dai giovani, per i giovani

Un’iniziativa partita dai giovani, che giace completamente nelle loro mani, in completa libertà e autonomia. Questo è il progetto di OstiaCleanup, avviato nel 2019 da Giordano Margaglio e ormai realtà umanitaria – ambientale innanzitutto, ma non soltanto – fissa nell’ambiente del Lazio e del litorale laziale. E di recente il loro impegno si allarga al di fuori delle coste, nel nome della letteratura, dell’ingegno e della condivisione. Si tratta di BibliotECO, un progetto ambientalista in cui si è possibile ottenere dei libri da leggere scambiando per essi della plastica riutilizzata.

Un’iniziativa che parte dal nulla, proprio come OstiaCleanup stessa, ma che ha grandi ambizioni e possibilità. La stessa OstiaCleanup fa parte di una realtà nazionale, Cleanup Italia, distribuita per tutto il paese come una serie di gruppi locali dediti al volontariato ambientalista. La specialità di OstiaCleanuup sono le coste e i litorali, diventati col tempo il loro marchio di fabbrica e caratteristici anche del loro logo. Ma la caratteristica portante di OstiaCleanup è il networking, largo e capillare, che spesso crea relazioni vive con altre realtà benefiche. A cominciare da Retake, associazione con simile obiettivo e modus operandi, che lavora invece nel pieno della città di Roma.

Tra di esse figura anche PlasticAcqua, progetto proveniente da Taranto, che Margaglio ha ripreso, trasferendolo nella sua realtà del Lazio. Il fulcro del progetto rimane analogo al centro come al Sud, dove la letteratura diventa la moneta di scambio per un ambiente più pulito. In BibliotECO, i libri vengono scambiati con della plastica proveniente dalla raccolta differenziata dei fruitori. Il progetto è stato attivato nel settembre del 2020, in uno dei periodi più leggeri della pandemia, ed era destinato a presentarsi come attività itinerante per tutta l’Italia. A fine settembre si è presentato presso il festival Plasticadamare, tenutosi ad Ostia Porto, e da allora si è fatto conoscere. Cinque bottiglie in cambio di un libro, questa la premessa di base. E il progetto si è fatto notare per bene, rientrando persino nel mirino del Ministero della Transizione Ecologica – ex Ministero dell’Ambiente.

 

Dentro e fuori dall’Italia

I successi di Margaglio e OstiaCleanup non si fermano però qui. Il progetto è stato inoltre selezionato per far parte del Pre-COP 26,  che si terrà a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre di quest’anno; una conferenza di preparazione legata al COP26. Si tratta di un evento di scala mondiale dedicata all’argomento del clima, che si terrà poco dopo il Pre-COP 26 a Glasgow nei primi di novembre. Un evento ricco di orgoglio italiano, poiché saranno l’Italia e l’Inghilterra i paesi che condivideranno la leadership e l’onore (ed onere) d’accoglienza dei due eventi. E al centro di entrambi gli eventi giacciono i giovani come Margaglio e il loro impegno attivo per fare dei gesti significativi in favore del pianeta, anche in piccola scala.

Di preciso, BibliotECO concorrerà in un evento chiamato All4Climate, la cui scadenza sarà il 15 giugno di quest’anno. Il progetto, lanciato dal Ministero della Transizione Ecologica, ha come obiettivo iniziare una conversazione attiva e produttiva riguardo alle problematiche dell’ambiente e i modi migliori per affrontarle. Si terrà in modalità mista, in accordo con la situazione in corso e la pandemia ancora diffusa, ed è presente da parte degli organizzatori per limitare la diffusione di materiali in plastica, che possano costituire un danno a livello ambientale.

L’inquinamento plastico rappresenta uno degli effetti collaterali della pandemia di Coronavirus. Le mascherine usa e getta e, nei primi tempi in cui erano d’obbligo, i guanti di plastica hanno rappresentato una grossa fonte inquinante e buona parte dei ritrovamenti balneari di OstiaCleanup, nei suoi momenti di attività. L’associazione è ancora attiva, e continua a ritrovarsi sulle coste del litorale laziale per ripulire le spiagge: l’afflusso di mascherine usate e inquinanti non è diminuito col passare dei mesi e la diffusione delle mascherine di stoffa. Per BibliotECO, invece, ci sarà bisogno di aspettare: il progetto itinerante non ha ancora i permessi per muoversi attraverso le regioni.

Un impegno per sensibilizzare

Restando nel tema della pandemia, OstiaCleanup si occupa anche di sensibilizzazione. Il principio alla base del loro pensiero è quello per cui la prevenzione del Coronavirus può e deve andare a braccetto con una cura funzionale dell’ambiente, in cui gli strumenti usati per limitare il contagio non diventano attrezzi per causare un altro tipo di male ambientale. Molti dei loro progetti entrano in contatto anche con la scuola, anche i bambini molto piccoli. Di recente hanno avviato un progetto didattico a stampo ecologista rivolto alle scuole elementari. Il volontariato diventa un gioco, una sorta di caccia al tesoro: i ragazzi si suddividono in squadre e raccolgono tipi di rifiuti diversi, vedendo stimolati in maniera differente in base alla modalità. Esistono tuttavia anche progetti rivolti agli adulti, come una partnership con l’Università di Tor Vergata. Hanno concluso ben tre workshop dedicati all’atto del creare un’associazione, con più di duecento studenti partecipanti. Altre collaborazioni includono la linea d’abbigliamento sportivo Decathlon e la Federazione Italiana Taekwondo (FITA), nonché la celebre associazione di volontariato della Comunità di Sant’Egidio. Un impegno che sia sociale oltre che alimentari, e istruisca i giovani a una convivenza civile e durevole con l’ambiente e con sé stessi.

Ancora una volta, purtroppo, la pandemia di Coronavirus ha rallentato i rapporti, riducendo per ora gli incontri didattici alla sola modalità telematica. A detta di Margaglio, il discorso dell’ambiente è tornato sulla bocca di tutti solo fino alla fase due, in cui molte fasce di pubblico vedevano la pandemia come un “ritorno alla natura”, una riscoperta delle cose semplici e dell’amore per il mondo. Un’illusione spezzatasi nelle pile e pile di mascherine buttate e abbandonate alla deriva, in una nuova forma di inquinamento. Da settembre il discorso è evaporato, cadendo dall’interesse pubblico, e non sembrano esserci possibilità di tornare a parlarne; ma Margaglio consiglia comunque di non abbattersi, in attesa di un ritorno alla normalità. “Non chiudetevi in casa completamente, la zona rossa non toglie tutto. C’è ancora molto che si può fare.”

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