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Cinque Terre: conosciamo il mondo di Luca

Cinque Terre: conosciamo il mondo di Luca

di Maria Flaminia Zacchilli

Un successo per grandi e piccini, l’ultimo di una lunga serie: è Luca della Disney Pixar, primo film della compagnia ambientato in Italia. Nonché il secondo della Disney dopo Pinocchio, realizzato nel 1940 e secondo alcune interpretazioni traslato in Svizzera. Con la regia di Enrico Casarosa e un occhiolino allo stile semplice, innocente e affettuoso dello Studio Ghibli, il film è piaciuto a tutti e non solo in Italia.

La storia che racconta, dedicata a due giovani mostri marini con sembianze di esseri umani, è una lettera d’amore all’ambiente delle Cinque Terre e al suo florido ambiente marino.

Le Cinque Terre di Liguria – costituite dai paesi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore – sono l’ispirazione della cittadina di Porto Rosso e dell’immaginario villaggio degli uomini pesce. Esse possiedono alcuni degli esemplari faunistici più belli e caratteristici del nostro ricco paese. Trattandosi di un film dedicato al mondo marino non si può cominciare che dalle creature del golfo, che trovano nelle Cinque Terre e in uno dei più bei mari di tutto il  nostro paese una casa d’eccezione. È presente addirittura, a partire dal 1999, un santuario per la cura e la protezione dei mammiferi marini.

Il Santuario dei Cetacei

Nato da una collaborazione economica e organizzativa tra Francia, Principato di Monaco e Italia, il Santuario dei Cetacei (https://www.whalewatchliguria.it) presenta più di un migliaio di diversi esemplari tra delfini, capodogli, balenottere e ogni altra sorta di mammifero marino mediterraneo. Tutto per un totale di ottanta specie diverse, che vivono serene lontano dalle attività umane. Lontani da ogni rischio di essere pescati, infastiditi nel loro percorso di navigazione, o feriti da rifiuti e scorie tossiche degli umani.

Solo la collisione con le imbarcazioni di grossa taglia costituiscono, tra il 16% e il 19% dei casi, un evento di morte per quei benevoli giganti del mare. Anche l’inquinamento acustico, causato ancora una volta dall’intervento umano, può causare ai cetacei del Mediterraneo un forte danno fisico, soprattutto ai sensibili dispositivi dell’udito.

Scorcio del Santuario dei Cetacei @ Liguria, su facebook

I cetacei delle Cinque Terre vivono dunque sereni in un angolo di mare protetto da ogni intrusione umana, riunendosi presso il bacino ligure per nutrirsi per l’inverno, e si muovono attraverso le correnti marine per passare dal fondale alla superficie.

Tramite il sito internet del Santuario è possibile mettersi in contatto con la realtà ambientale delle Cinque Terre e conoscere da vicino i movimenti e le abitudini dei cetacei che proteggono. Sono presenti dettagliati rapporti sugli avvistamenti, gli incontri con le varie specie, i loro percorsi di migrazione e le condizioni ambientali nei quali le creature vivono.

Volendosi invece spostare sulla costa si può inoltre fare una puntata presso il Parco Nazionale delle Cinque Terre (http://www.parconazionale5terre.it) , con i suoi scorci panoramici sul mare e le sue luminose coste di mare azzurro. Questo piccolo paradiso italiano è accudito sensibilmente dal Consorzio Turistico Cinque Terre, costituito nel 1996, che si occupa di curare la fisionomia del territorio e la sua immagine per lo spettatore esterno. Mettono a disposizione volantini, mappe e ogni scorcio da scoprire.

I cinque paesi

La principale ispirazione per il colorato mondo di Luca, il villaggio costiero di Porto Rosso, è senza  dubbio Monterosso, il più grande borgo delle Cinque Terre. Su un luminoso scorcio di baia azzurra si scorgono alcuni degli elementi storici di maggior interesse del borgo. Era un tempo zona monacale, come denota la presenza del Colle dei Cappuccini e della chiesa di San Giovanni Battista, una ricca eredità trecentesca ancora in giro. Nonché Villa Montale, situata nella parte turistica del borgo, Fegina. Fu in tale residenza, infatti, che il premio Nobel per la letteratura ebbe soggiorno. 

Vernazza risale al 1080, borgo puramente medievale e ancora oggi intriso di ricca storia sin dall’aspetto. È ancora visibile, anche a distanza, il caratteristico castrum: la fortificazione d’epoca medievale che la difendeva da attacchi ed invasioni. Le case sono ravvicinate, con al centro un’unica via più grande delle altre: un altro aspetto in comune con Luca, che farà piacere ai fan del film.

Scorcio di Monterosso @ Liguria, su facebook

L’unica delle cinque città a non avere un  contatto diretto col mare è Corniglia, che sorge invece sulla cima di un promontorio roccioso. Il mare è comunque a vista oltre le rocce, blu e immens come sempre. Ancora una volta è una chiesa a farla da padrone: San Pietro venne edificata tra il 1350 e porta i segni di un altro edificio, costruito in precedenza sulla stessa area. Molto caratteristica è anche Largo Taragio, la piazza principale.

Manarola si fa notare soprattutto dal punto di vista urbanistico, luminosa, risalente al dodicesimo secolo. L’elemento di spicco turistico è senza dubbio la chiesa di San Lorenzo, costruita nel 1338 e caratterizzata da un tipico campanile separato dalla struttura principale, costruito così a scopo difensivo. Ma il massimo splendore della città si vede di notte, quando le luci si illuminano e il mare si tinge di lilla.

Gli abitanti di Carpena costruirono Riomaggiore a metà del tredicesimo secolo: variopinta e accogliente, rappresentava per gli abitanti un comodo accesso al mare. La cittadina è sovrastata da un castello, che si staglia al di sopra del centro storico, e numerose chiese e monumenti.

L’inquinamento locale

Come tutte le aree di interesse culturale e ambientale, anche le Cinque Terre sono spesso minacciate da problemi di ordine ecologico. Nonostante l’impegno encomiabile del Santuario dei Cetacei e delle organizzazioni ambientaliste, l’area è ancora in grave difficoltà. Basta pensare al Mar Ligure – elemento d’attrattiva in Luca come nel turismo – e a tutto l’inquinamento marittimo che lo colpisce. Uno dei problemi principali che danneggiano l’area è una piaga marittima di vasta scala, quella della plastica, che contamina le acque e rischia di essere ingerita dalle creature marine.

A volte si tratta di buste e bottiglie: soprattutto le prime, per il loro colore bianco e la consistenza molle, vengono scambiate dai predatori e dai grossi animali per pesci o meduse, e ingeriti con nefaste conseguenze per i loro sistemi. La problematica della plastica si è inoltre estesa a nuove tipologie di rifiuti, come mascherine e guanti isolanti, che si mischiano a quelli precedenti come buste e bottiglie.

Nelle Cinque Terre, inoltre, il problema dell’inquinamento marino si mescola al problema di quello dei fiumi. Nel Mar Ligure si incontrano infatti numerosi corsi d’acqua, che provengono da varie parti del Nord Italia, carichi di liquami e materiale chimico cittadino. Nel 2018, a La Spezia è stato persino richiesto un divieto di balneazione a causa dell’eccesso di inquinanti all’interno del mare.

Chi volesse contribuire a tenere pulite e sicure le coste della Liguria, preservando l’ambiente ricco e pittoresco dove Luca e i suoi amici hanno vissuto le loro avventure, può contattare associazioni come Legambiente e WWF e scoprire le loro iniziative.

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