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Molentargius-Saline. Moria di pesci a luglio

Molentargius-Saline. Moria di pesci a luglio

di Raffale Pitzalis

 

È un’oasi di tranquillità e natura all’interno di una città che si muove in modo caotico. Il Parco naturale regionale Molentargius-Saline, delimitato da quattro città del Campidano (Cagliari, Quartu Sant’Elena, Quartucciu e Selargius), è una delle più importanti aree umide in Europa.

Diventata area naturale protetta nel 1999, occupa ben 1600 ettari di terreno e si affaccia in uno dei mari più famosi della Sardegna: il Poetto.

Il parco fa convivere un sistema di acque salate (dovuto al suo passato di salina di Stato) con un sistema di acque dolci.

La sua caratteristica più nota è la presenza di una grande colonia di fenicotteri rosa, ormai diventati il simbolo del parco Molentargius-Saline.

A partire dagli anni ’90, questi trampolieri hanno iniziato a nidificare nello stagno, trovandone tutte le caratteristiche naturali adatte per poter far nascere i loro cuccioli.

Ma la fauna non si limita solo ai trampolieri rosa. Infatti, si possono vedere anche volatili acquatici (germano reale, gallinella d’acqua, martin pescatore, cormorano, gabbiano reale), anfibi (rospo smeraldino, raganella sarda), rettili (testuggine d’acqua, lucertola campestre), mammiferi (riccio) o vari insetti come la libellula.

Per quanto riguarda la flora, importanti le piante acquatiche e le alghe, nutrimento per una buona parte degli animali del parco.

Il Molentargius è quindi un ambiente ricco ma anche molto fragile. Una bella cartolina, ma continuamente sgualcita e rovinata. Anche perché negli anni sono stati diversi i casi in cui il parco ha avuto dei problemi.

Nel 2017, ad esempio, cominciarono a diffondersi nell’ambiente della riserva dei fumi neri sotterranei, dal forte odore sgradevole e malsano.

Vennero fatti dei rilevamenti per verificare se questi fumi inquinanti rispettassero i limiti imposti dalla legge. I risultati hanno dimostrato che i fumi rispettano le quantità previste dalle norme.

I risultati ottenuti, tuttavia, non nascondono le criticità del fenomeno dei fumi dal sottosuolo e di un’area naturale protetta non sempre ben tutelata.

Si sospetta, infatti, che il parco del Molentargius venga trattato come una discarica, in cui sversare anche dei rifiuti tossici

Altro fenomeno che denota problematiche legate all’inquinamento del parco è quello delle improvvise morie di pesci, che tende a ripetersi negli anni.

Nel 2011, l’origine della moria ittica era dovuta ad una rete abusiva; nell’anno 2012, invece, la colpa fu data alla mancanza di ossigeno nell’acqua in cui vivono i pesci; mentre nel 2019 il tragico evento si è verificato a causa delle forti piogge, portando a galla migliaia di muggini senza vita.

Le carcasse provenivano da una zona del parco, in cui non c’è ricambio delle acque.

Quando piove molto, i fondali si muovono creando un’ambiente sfavorevole per i pesci.

L’ultimo fenomeno è accaduto poche settimane fa. Agli inizi di luglio, migliaia di pesci morti sono emersi nel canale che costeggia il grande stagno di Molentargius.

I motivi di questo recente fenomeno sono ancora sconosciuti.

Molte associazioni hanno chiesto dei chiarimenti sulla questione, che tende a ripetersi nel tempo.

Anche un consigliere del comune di Cagliari ha fatto una interrogazione verso il Comune di Cagliari per chiedere chiarimenti su una questione tutt’ora molto oscura.

Uno dei motivi potrebbe essere la sovrabbondanza di fosfati e nitrati nelle acque, che prevalgono rispetto all’ossigeno nei fondali.

In alcuni casi le problematiche dello stagno sono di origine certa. Spesso il parco è intaccato da incendi dolosi.

Diversi i casi: nel 2019, il maestrale fece aumentare la dimensione di un rogo adiacente, facendolo arrivare in un’area del parco in cui era presente della vegetazione bassa e dei canneti.

L’anno dopo venne arso completamente, dalle fiamme di un incendio doloso, un capanno dedicato all’osservazione degli uccelli.

Per concludere questo spettacolo degradante, il Consorzio del Parco segnala anche ripetuti furti alle strutture del Parco e il continuo abbandono di rifiuti urbani e non nelle aree verdi o adiacenti alla riserva.

Una cosa è certa: non è normale che accada ciò.

Tutelare un patrimonio così importante per una città come Cagliari dovrebbe essere il primo punto da svolgere per qualsiasi giunta.

Perché se continuiamo a maltrattare un’ambiente e un ecosistema così importante per la Sardegna stiamo facendo del male anche a noi stessi.

Negli ultimi anni stanno nascendo numerosi progetti per tutelare questo fondamentale polmone sardo.

Ad esempio, c’è il programma LIFE+, che cofinanzia progetti utili per la tutela ambientale dei territori presenti nell’Unione Europea.

Vari sono gli obiettivi degli interventi:

  • salvaguardare l’ambiente del parco conservando e tutelando gli habitat naturali e la fauna selvatica;
  • migliorare la qualità delle acque, per evitare intorbidamenti dei fondali e morie di pesci;
  • aumentare la conoscenza legata alle specie ittiche;
  • aumentare i posti dedicati alla nidificazione degli acquatici coloniali e favorire la nidificazione del fenicottero rosa.

Quindi, sono necessari interventi quali:

  • monitoraggio chimico delle acque;
  • monitoraggio sugli uccelli svernanti;
  • realizzazione di strutture atte affinché ci possa essere un ricambio delle acque nello stagno;
  • creazione di una checklist per verificare le specie legate all’ambito della flora, analizzando le tipologie a rischio o quelle più rare;
  • installare stazioni di monitoraggio per verificare il livello delle acque, la temperatura o il pH dell’acqua.

L’obiettivo finale del progetto LIFE è quello di creare una comunità che racchiuda i siti con un’ambientazione simile tra loro, per una gestione unitaria del territorio.

https://www.parcomolentargius.it/index.php/servizi/canali/1081?aor=desc

Oltre a questi preziosi progetti, sarebbe necessario educare le persone di ogni età al rispetto del territorio, attraverso una coscienza civica insegnata nelle scuole e nei luoghi naturali d’aggregazione più importanti.

Abbiamo una bella cartolina dello stagno del Molentargius da far vedere ai cittadini e ai turisti e se rimanesse anche un poco sgualcita, sarebbe una grossa perdita per tutti noi.

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