
Città sostenibile. Le idee nascono a Reggio Emilia

di Ilaria Ghirardini
Luca è un ragazzo di Reggio ed è impegnato in un progetto che sta prendendo corpo in questo periodo: RDG for SDGs, ovvero Reggio Emilia, Digione, Girona per gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Si presta per rispondere ad alcune domande, aprendo le porte per sbirciare quello che è un cantiere ancora work in progress.
Una domanda preliminare: cosa si intende con sviluppo sostenibile?
Si intendono quegli strumenti o processi tali x cui si continua ad avere sviluppo industriale però facendo più attenzione alla sostenibilità, quindi che diminuiscano l’inquinamento. I prodotti devono essere focalizzati ad essere eco sostenibili.
Mi sembra chiaro, torniamo al progetto. In cosa consiste?
Intanto è un progetto che coinvolge i giovani, infatti partecipano ragazzi dai 18 ai 30 anni, su base volontaria. L’obiettivo è che ogni redazione (ogni gruppo delle tre città) crei tre campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione che riguardino tre buone pratiche sulla transizione ecologica, la transizione digitale e la lotta alle disuguaglianze.
Le redazioni approfondiranno le buone pratiche individuate per i diversi ambiti e a quel punto potranno creare la campagna, scegliendo la forma espressiva che vogliono: può essere un video come anche un murales.
Visto che abbiamo finito di raccogliere i fondi a luglio è tutto ancora agli inizi, si terranno degli incontri bisettimanali con le redazioni e anche con le altre delle diverse città, dovremmo finire per aprile.
Cosa vuol dire trovare una buona pratica?
Si cercano quelli che sono a Reggio i progetti sulla tematica e si approfondiscono andando a conoscere quella realtà, per esempio attraverso delle interviste. Con buona pratica si intende appunto un progetto, un’attività che persegue questo obiettivo.
Un esempio di buona pratica per la transizione digitale può essere la sensibilizzazione verso gli oggetti tecnologici, come i corsi per insegnare ad usare il pc agli anziani. Oppure, un esempio in ambito della lotta alle disuguaglianze possono essere i progetti di insegnamento di italiano agli stranieri.
L’obiettivo appunto è pubblicizzare progetti esistenti con una campagna mediatica, inoltre si può decidere anche di svilupparli ulteriormente o portarli avanti.
Sono state già individuate delle buone pratiche per la transizione ecologica?
C’è stata una lista di proposte ma siamo ancora in fase di decisione:
- Reggioemilia Ripuliamoci: una rete di volontari con l’obiettivo di ripulire gli spazi pubblici e verdi di Reggio dai rifiuti. Il movimento nato a Reggio è stato riproposto anche nelle province di Bologna, Modena e Parma.
- Restore our Earth Murales: un progetto di rigenerazione urbana per Reggio, finanziato da una digital creative agency d’impatto. Si tratta di un murales artistico sul rispetto dell’ambiente, realizzato da diversi artisti reggiani. Il quadro di 180 m2 si trova in via Nicolò Copernico.
- Il giardino di Gabrina: un giardino di erbe officinali situato nel parco delle Acque Chiare, sono state piantate circa 50 specie diverse di piante. Il progetto ha coinvolto il comune, volontari e realtà del territorio.
- Life City Adap3: progetto europeo che coinvolge anche Reggio. Prevede il coinvolgimento delle imprese locali e ha l’obiettivo di sviluppare azioni pilota a carattere ambientale di contrasto ai cambiamenti climatici.
Il costo del progetto RDG? Qual è il budget?
La spesa totale è di 7000 euro, principalmente per la stampa di locandine, costo del personale incaricato, costo delle lezioni di video making e social media management. Il 70% del prezzo totale è coperto dalla regione Emilia Romagna che ha finanziato il progetto.
Quanti sono i partecipanti?
Nella redazione di Reggio una decina, con le altre delegazioni un totale di 30- 35. Un’altra cosa che ti posso dire è che nel gruppo interno di Reggio c’è una ragazza di Digione (tra Reggio e Digione esiste un progetto di scambio), allo stesso tempo un ragazzo di Reggio partecipa a Digione.
Come mai la scelta di Reggio Emilia, Digione e Girona? C’è un motivo specifico?
Rientra nell’ambito di progetti europei. Ne esiste uno che in pratica è una rete di città di grandezza media, tra cui Reggio, in cui si cerca di aumentare le possibilità di scambio anche per chi vive in città meno popolate. Girona e Digione sono prese da questo progetto.
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