Seleziona Pagina

I dati sulla deforestazione dopo la Giornata degli Alberi

I dati sulla deforestazione dopo la Giornata degli Alberi

Il 21 novembre si tiene la Giornata degli Alberi. Tradizione tutta italiana istituita nel 2013 con il sostegno del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il suo obiettivo: riaccendere l’attenzione verso l’ambiente, e in particolare verso le problematiche legate agli alberi. Quest’anno abbiamo a che fare con una serie di problematiche completamente nuove legate agli alberi e alla loro cura, che mettono in evidenza uno stato d’emergenza in crescita e spesso passato in sordina. Esaminiamo, alla conclusione della giornata, alcune problematiche relative agli alberi che piagano la situazione contemporanea. 

E ricordiamo perché, adesso più che mai, c’è davvero bisogno di una “giornata degli alberi” da celebrare e ricordare. 

Quali sono i dati sulla deforestazione all’estero?

Il 2020 è stato un anno da record per la deforestazione. Un sondaggio di Global Forest Watch evidenzia un aumento del 12% degli alberi abbattuti – un risultato storicamente negativo dal 2002. Questa si concentra soprattutto in aree come il Sudamerica.  In Amazzonia, il 2021 ha rappresentato un anno record per la deforestazione. In un precedente articolo abbiamo evidenziato il ruolo preponderante del Brasile nel creare questo primato, ma Bolsonaro, pur essendo il principale offensore, non è l’unico complice della situazione in corso. 

Il paese fa parte infatti di una tripletta che sta causando il 70% della deforestazione del continente, assieme alla Bolivia e al Perù. Quest’ultimo, con una particolare concentrazione in aree come la Pampa, è bersagliato da attività illegali interessate all’oro che ricolma l’area, con più di settemila persone che vi si trasferiscono in massa per mettere le mani sul prezioso materiale. A volte le aree forestali sono disboscate per fare spazio alle nuove residenze dei cercatori, ma più strettamente alla ricerca dell’oro. 

deforestazione nella foresta pluviale © pexels

La Bolivia è bersagliata invece da un’epidemia di incendi, che distruggono milioni di acri senza alcuna possibilità corrente di ricostruzione. Si tratta di un piano preciso da parte del Vicepresidente David Choquehuanca, rivolto al sostegno degli affari agricoli e all’espansione della loro frontiera. Il risultato ha però causato una siccità a lunga durata sul terreno boliviano, diffondendo ancora di più la siccità. E con essa problematiche non legate direttamente agli alberi, a cominciare dallo sfollamento degli animali privati dalle loro case, e la diffusione di diossido di carbonio nell’atmosfera in assenza. 

Molto colpiti dalla deforestazione sono anche l’Africa, in aree come il Congo, e il sud-est dell’Asia. Ma c’è una buona notizia relativa alla prima statistica: un recente sondaggio via satellite ha evidenziato un calo della deforestazione nel continente africano, con una diminuzione del 18%. Tutto grazie a un nuovo sistema, il GLAD (Global Land Analysis and Discovery), che aiuta a mappare i territori interessati e tenere sotto controllo il loro stato in tempo reale. 

I problemi dell’Italia

manifestazione Coldiretti © twitter

Anche il nostro paese ha vari problemi da gestire nel tema della deforestazione. L’Italia non si trovi nemmeno nella Top 10 dei paesi con maggior diffusione di CO2, ma il nostro paese non è privo di problematiche relative agli alberi e alla mancanza di cura che gli viene rivolta, in cui possediamo effettivamente un primato negativo. Roma è seconda soltanto a Berlino per la deforestazione, e ogni anno trentaseimila ettari di alberi vengono abbattuti per il consumo degli italiani. Questo senza però considerare l’illegalità, in cui altri centosettantamila acri sono andati perduti dall’inizio dell’anno. 

Un allarme diretto viene dalla Coldiretti, la federazione che si occupa sin dal 1944 di tenere d’occhio problematiche sociali legate all’ambiente e alla classe lavoratrice. Il 2021 è un anno addirittura anomalo per l’ambiente, in cui una combinazione di precipitazioni fuori controllo e sbalzi climatici avanti e indietro dal caldo al freddo ha causato un’ulteriore rovina alla struttura dei nostri ecosistemi. Anche i boschi che sono sopravvissuti alle alluvioni, alla siccità e agli incendi sono fuori controllo: invadono aree incolte senza una direzione coerente, ormai così densi e accumulati l’uno sull’altro da rendere impossibile qualunque intervento di restauro. 

Aree di interesse culturale come la Pineta La Tore di Sorrento — per la quale dà l’allarme direttamente il WWF  sono a rischio distruzione, e i piccoli impegni volontari non sono più sufficienti a tenere la situazione sotto controllo. Sempre il WWF si rivolge direttamente a Bruxelles e richiede una legge sulla deforestazione che sia funzionale, persuasiva e sia capace di considerare le foreste all’interno di un ecosistema condiviso, in cui esse vivono a contatto con forme di vita e realtà altrettanto bisognose di protezione. Un impegno che deve avvenire adesso e non essere, ancora una volta, dimenticato. 

Scoprite qui i nostri altri articoli a tema “alberi”

Circa l'autore

Lascia un commento

DAILY NEWS

CAMPIONI D SOSTENIBILITÁ

Raccontiamo storie di imprese, servizi, prodotti, iniziative che amano l’ambiente.
Sono storie di persone che guardano avanti. Che hanno lanciato startup, realizzato imprese di successo o si stanno impegnando in progetti di nuova generazione.

Uomini e donne convinti che un buon business deve essere sostenibile. In grado di promuovere un mondo e una società migliori.

Se ti riconosci in questa comunità e vorresti raccontare la tua storia contattaci.
Saremo onorati e lieti di ascoltarla e farla conoscere.
Contatto veloce:
WhatsApp : 328 6569148

Water Video Interviste

Caricamento in corso...
Choose your language »