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Nubifragi in Italia: perché avvengono e cosa fare

Nubifragi in Italia: perché avvengono e cosa fare

Cinque volte più maltempo in un mese soltanto: questo il responso della Coldiretti sull’ondata di maltempo che ha recentemente travolto l’Italia. In apparenza comuni rovesciamenti stagionali, è in realtà l’indizio di un cambiamento molto più sottile nel nostro clima e nel nostro ecosistema. 

I nubifragi in Italia: che succede?

Un inverno di vento, pioggia e pericolo, soprattutto al sud. Lo annunciano foto, social network e telegiornali, e lo annuncia anche la Coldiretti nel suo ultimo appello. In un mese, il tasso di precipitazioni e anomalie meteorologiche è triplicato: pioggia, grandine, trombe d’aria e alluvioni colpiscono il nostro paese da tutte le direzioni. 

La regione più colpita nel Sud Italia è la Sicilia, che per tutto il mese di novembre e i precedenti si è trovata vittima di piogge fuori controllo. In città come Palermo c’è un’allerta meteorologica gialla valida fino alla fine di sabato 27, e forse di più. 

La situazione dal Nord al Sud

Per tutta la settimana Roma è stata travolta dai nubifragi, che hanno travolto numerosi alberi e allagato strade del centro come Corso Francia. La Campania è flagellata da un’ondata crescente di maltempo, al punto che la Protezione Civile ha dovuto lanciare un avviso d’allerta prorogato, per motivi di sicurezza, fino a Domenica.

In Calabria e Basilicata sono stati diramati degli allarmi rossi della Protezione Civile per rischio idrogeologico, idraulico e temporalesco; arancione in Calabria, in aree come Napoli e la Penisola Amalfitana. Anche al di sotto dell’Italia la situazione sta degenerando. L’Isola di Malta è stata allagata da piogge torrenziali, così forti da trascinare con sé le automobili.

Leggi anche: La grande alluvione di Londra del 1928

Al nord, la minaccia della pioggia si trasforma in minaccia di neve che diventa pioggia. Le temperature massime al nord sono in calo, soprattutto nelle zone alpine, e con venti deboli non si esclude un aumento delle precipitazioni e delle precipitazioni. Con lo scioglimento dei ghiacciai si vedono numerose strutture collassare e trovarsi a rischio di non viabilità. Questo senza considerare l’avvicinarsi del periodo invernale, per il quale manca ormai meno di un mese, e con esso dell’aumento del rischio di neve. 

Il cambiamento climatico

Tutti questi fatti sono conseguenze dirette del cambiamento climatico, il cui effetto è quotidianamente tangibile. Una frase comunemente associata al negazionismo climatico porta a chiedersi perché, trovandoci in uno stato di “riscaldamento” globale, continuano a esistere il freddo e le precipitazioni. Quello con cui effettivamente abbiamo a che fare, nelle parole del direttore della Coldiretti Andrea Repossini, è uno stato crescente di “tropicalizzazione” del nostro clima, con un passaggio estremo dal sole al maltempo. 

Fenomeni come le “bombe d’acqua”, ormai parte della cultura e del linguaggio popolare di oggi, sono un diretto prodotto di questa tropicalizzazione. Come evidenziato dal GPCC, il Centro Globale di Climatologia delle Precipitazioni, l’aumento delle temperature – anche solo di un grado – è correlata da un aumento della concentrazione di vapore, e con esse dei fenomeni anomali legati dalla pioggia. L’Italia in particolare è particolarmente fragile dal punto di vista climatico, soprattutto nelle grandi città a causa di superfici impermeabilizzate che concentrano maggiormente le temperature. Questo accumulo di anomalie climatiche ha portato alla situazione nella quale ci troviamo adesso, con i pericoli dei quali tutti sono stati testimoni. 

Che cosa fare in caso di alluvione?

  • In caso di allarme anticipato si consiglia di procurarsi un dispositivo di comunicazione, come una radiolina o un telefono cellulare, e una torcia per fare luce. Tenere sempre d’occhio i notiziari e i telegiornali e mantenere sott’occhio i numeri di soccorso. 
  • In caso di allarme, trovandosi in casa, si richiede di spegnere gli impianti elettrici, termici e del gas. Bisogna salire ai piani superiori, assistendo i disabili e gli invalidi della struttura, senza perdere tempo a salvare oggetti di valore. Salire usando le scale, non l’ascensore, e non bere acqua del rubinetto, che potrebbe essere contaminata.
  • All’aperto bisogna allontanarsi verso i luoghi soprelevati, abbandonando le automobili per ripararsi nelle strutture sicure più vicine. Non passare sotto alberi, sottopassaggi, ponteggi, pali della luce o strutture cedevoli. Cercare di seguire le indicazioni dei locali e della Protezione Civile.  


Per informarti di più sulle alluvioni, leggi anche:
Alluvione di Firenze del 1966. Potrebbe succedere di nuovo ?

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