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Inquinamento natalizio: cos’è e come rimediare

Inquinamento natalizio: cos’è e come rimediare

È la seconda settimana d’Avvento. Le lucine splendono per le strade, i negozi sfoggiano addobbi e ghirlande, e i bambini in giro per l’Italia iniziano a scrivere le loro letterine per Babbo Natale. Un’occasione di festa, divertimento e spensieratezza – ma senza mai esagerare.

Il periodo natalizio detiene infatti il triste primato di generare, più degli altri periodi dell’anno, sprechi inutili e ingiustificati. Tali sprechi ricoprono vari ambiti dell’esistenza e del quotidiano e possono causare un ingente danno ambientale se non tenuti sotto controllo. Ecco alcuni degli esempi più diffusi. 

I maglioni di natale: inquinano?

Sorprendentemente incriminati sono i celebri “maglioni brutti di Natale”. Anche chi ha la “fortuna” di non possederne uno è familiare col tipo di indumento: i golf dai colori accesi e dalla forma sovrabbondante, con disegnati sopra abeti, angioletti e renne dal naso rosso. Sembrerebbero fatti di lana, ma non lo sono. Contengono spesso l’acrilico, un materiale sintetico di origine plastica, che come tutte le stoffe di tale genere tende a rilasciare grandi quantità. Le microplastiche, spesso così piccole da non essere visibili a occhio nudo, si accumulano poi negli oceani e inquinano la vita marina. 

Come tutti i prodotti di fast fashion, legati a festività nazionali, i maglioni kitsch natalizi sono tra gli indumenti più acquistati, ma meno indossati, degli acquirenti dell’abbigliamento. Se volete fare regali ai vostri cari affidatevi ad altre idee, anche d’abbigliamento. Oppure, se è tradizione regalare uno di questi maglioni, si consiglia di rivolgersi a un piccolo produttore o realizzarli di persona, mantenendosi sulla lana naturale. 

L’inquinamento luminoso ed elettrico 

La tradizione delle luminarie natalizie rappresenta un’altra notevole fonte non solo di inquinamento festivo, ma anche di consumo. Dipende però dal tipo di lucina utilizzato: ne esistono di due tipi, a incandescenza e a led, e uno dei due consuma molto più dell’altro offrendo una facile soluzione. Le lucine natalizie di uso comune, a incandescenza, tendono a consumare trenta watt di potenza e a surriscaldarsi. Rischio scongiurato con le lucine a LED, più costose ma anche più sicure. Consumano un decimo della potenza delle succedanee: solo tre watt. 

Il fenomeno dell’inquinamento luminoso è una problematica molto estesa soprattutto negli Stati Uniti, in cui l’illuminazione casalinga aumenta del 50% tra il Ringraziamento e Capodanno. L’abitudine di illuminare a giorno le case – trattata in modo satirico anche in film come Il Grinch – è ormai un elemento cruciale della cultura pop, nel bene e nel male. Negli USA, inoltre, le luminarie natalizie presentano allo stesso tempo una spina e una presa elettrica ad estremi opposti, in modo da collegare l’una all’altra in un unico, lungo filo. Alcuni negozi di elettronica vendono a tale scopo anche dei cavi elettrici terminanti in due spine, ma si sconsiglia l’acquisto: possono causare sovraccarichi, corti e incendi, oltre a rappresentare un grosso rischio per la salute. Un’abitudine che, si spera, non verrà mai importata da noi. 

La carta da pacchi: gli scarti dello scartare 

Non manca infine l’inquinamento più tradizionale, quello dei rifiuti di carta e di plastica. Particolarmente nociva è la carta da pacchi, che secondo un sondaggio di Greenpeace è responsabile dell’emissione di 3,5 kg di CO2 per chilo di carta. Questo senza considerare le quantità che vengono gettate, che spesso contaminano i bidoni della carta con materiale estraneo presente nei pacchetti – soprattutto plastica. 

Un metodo consigliato da Focus per controllare se la carta da pacchi in questione è stringerla in una palla e vedere se si riapre: se rimane appallottolata è carta autentica, ma se la palla si schiude vuol dire che contiene plastica e va buttata altrove. Evitare inoltre di mischiare alla carta materiali come i nastri da pacco – spesso fatti di plastica – il nastro adesivo, i fiocchi e la carta sporca o macchiata. Sono gesti semplici, ma come si dice: a Natale basta un gesto per fare tanto. 

Qui per altri consigli di riciclaggio: Come funziona la raccolta della plastica?

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