
Il panorama salentino a rischio eolico offshore

Un compromesso difficile tra ambiente e transizione ecologica
di Fabio Massimo Conte
La lotta al global warming, al contenimento delle emissioni di gas serra, è l’impegno del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) che nel mese di giugno 2021 ha emesso un avviso pubblico per acquisire le “manifestazioni d’interesse da parte dei soggetti imprenditoriali in grado di realizzare impianti eolici offshore flottanti”1.
Al MiTE sono pervenute ben 64 “manifestazioni di interesse” da parte di imprese, associazioni d’imprese, e altri enti, che hanno proposto progetti di cui 40 prevalentemente localizzati al largo della Sicilia e della Sardegna (più di 20), lungo la costa Adriatica (più di 10) e, per la restante parte, distribuiti tra Ionio e Tirreno2.
Tra questi vi è il megaimpianto eolico offshore “Odra”, delle società Falck Renewables e BlueFloat Energy unite in partnership, per le cui 100 torri galleggianti, alte 250 metri, è stato presentato al ministero un progetto per posizionarle tra Otranto e Castro, distanti dai 9 ai 24 chilometri dalla costa.
Il Basso Adriatico è una zona dove i venti soffiano costantemente da più direzioni e, proprio per la loro regolarità lungo le coste pugliesi sono in esame altri dieci progetti dal Gargano a Leuca.
L’impatto visivo di un impianto offshore è il punto critico per un territorio ad alta vocazione turistica i cui operatori, per il rilancio economico, puntano proprio sulle bellezze paesaggistiche, dopo che buona parte dell’interno è stato trasformato quasi in un deserto, devastato dalla Xylella.
Il rendering con il disegno delle torri, realizzato dall’azienda e presentato agli Enti e alle associazioni del territorio, simula un impatto visivo assai ridotto che non ha convinto nessuno.
La costa vista da Castro verso nord
Il tratto interessato, che parte da Otranto verso sud per arrivare a Leuca, è alto, roccioso e con molti siti panoramici da cui, in giornate di particolare visibilità, è possibile godere della vista delle montagne albanesi.
Il rischio che tale spettacolo naturale venga impedito da torri eoliche così gigantesche è assolutamente reale.
Per rendersi conto dell’effetto del megaimpianto sulla prospettiva da questi punti è sufficiente osservare la linea di costa, visibile per decine di chilometri, e fare il confronto con le alture di cui si conosce l’altezza che solo in alcuni punti supera i 100 metri.
Le torri sono alte più del doppio e il loro numero è talmente elevato che coprirebbero gran parte dell’orizzonte.
Nel comunicato stampa di Odra Energia, nel quale il 26 ottobre annunciava il progetto, la società affermava di voler seguire la strada della consultazione preliminare «una fase facoltativa finalizzata a indirizzare al meglio i contenuti dello studio di impatto ambientale per la successiva procedura di VIA.3»
La reazione del territorio non è stata unanime. Si va dalla netta contrarietà, all’impegno di seguire l’iter del progetto passo dopo passo.
Ci si rende comunque conto che, essendo questo tra i progetti strategici per la transizione ecologica alle energie rinnovabili, avrà un iter per l’approvazione molto scrupoloso.
Il recente decreto legislativo 199/2021 sulle nuove politiche per le energie rinnovabili (RED2), oltre alla positiva novità dell’adozione di un Regolamento che individui con criteri univoci dove installare gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, contiene alcuni articoli che potrebbero fare emergere criticità nelle autorizzazioni.
Il sindaco di Lecce e delegato nazionale ANCI per Energia e Rifiuti, Carlo Salvemini, in un post del 3 dicembre 2021 pubblicato sulla sua pagina Facebook precisa il problema:
“Negli articoli 20 e 23, che occorre modificare, il decreto legislativo 199/2021 stabilisce che nelle more della individuazione delle aree idonee, non possono essere disposte moratorie o sospensioni dei termini dei procedimenti autorizzativi in corso.
Cosa vuol dire? Che quei procedimenti autorizzativi di impianti che al momento giacciono presso il MITE e le Regioni potranno proseguire l’iter autorizzativo, pur in mancanza di una pianificazione ordinata da parte del Governo e degli Enti locali e in assenza di criteri localizzativi definiti e chiariti dalle istituzioni pubbliche”4.
Un grido d’allarme giunge anche dal Comitato di gestione del Parco Terrestre Otranto-Leuca che lavora da anni per l’istituzione dell’Area Marina Protetta. Nicola Panico e Francesco Minonne, rispettivamente presidente e membro del Comitato, in un incontro organizzato dall’Unione dei Comuni Andrano Diso e Poggiardo esprimono la loro preoccupazione:
“Qualunque progetto, seppur lontano dalla costa, non potrà che influenzare negativamente la natura stessa di una possibile Area Marina Protetta, la sua riconoscibilità e tutela, rappresentando un’interferenza con le specie e biocenosi esistenti. Le attività di cantiere, il traffico che ne deriverebbe, le infrastrutture che costituirebbero la connessione delle pale con la terraferma e le interferenze dei cavidotti sottomarini creerebbero evidenti fattori di disturbo e vere e proprie barriere alle rotte faunistiche marine, con particolare riferimento ad una specie indicatrice di fondamentale importanza quale la foca monaca mediterranea (Monachus monachus)”5.
La società Odra ha raccolto tutte le osservazioni che sono giunte dal territorio ed ha rivisto l’intero progetto. Le modifiche riguardano l’allontanamento delle torri dalla costa portandole ad una distanza minima di 12,8 chilometri.
La società spiega in una nota che la collocazione più al largo delle pale accoglie la richiesta emersa durante la fase di ascolto e dialogo con il territorio che Odra Energia ha scelto di intraprendere prima di avviare il procedimento autorizzativo e ha richiesto uno sforzo di riprogettazione tecnica e di revisione economica perché impatta sulla realizzazione, sull’esercizio e sulla manutenzione del parco eolico marino galleggiante6.
Se la modifica da un lato viene incontro alle istanze di conservazione paesaggistica, nulla cambia per il rischio faunistico per il quale rimangono alte le preoccupazioni di effetti negativi per le rotte migratorie di volatili, come i vari tipi di trampolieri che nidificano e sostano nella vicinissima Oasi WWF Le Cesine, e per la fauna ittica come i delfini o la foca monaca mediterranea che, con molta fatica, sta riprendendo a frequentare le coste salentine.
Per tali motivi gli enti territoriali e le associazioni ambientali locali vigileranno senza sosta per la salvaguardia di un ecosistema sempre più a repentaglio ed evitare che si verifichino questi cortocircuiti, tra costi e benefici, nel processo di decarbonizzazione.
NOTA
- Comunicato Stampa, Eolico: riunione al MiTE per la realizzazione di impianti offshore galleggianti, Ministero della Transizione Ecologica, 24-09-2021, https://mite.gov.it/comunicati/eolico-riunione-al-mite-la-realizzazione-di- impianti-offshore-galleggianti
- Comunicato Stampa, Eolico offshore: pervenute 64 manifestazioni di interesse, Ministero della Transizione Ecologica, 19-11-2021 (ultimo aggiornamento), https://mite.gov.it/comunicati/eolico-offshore-pervenute-64- manifestazioni-di-interesse
- Comunicato Stampa, Falck Renewables e BlueFloat Energy annunciano il secondo progetto di eolico marino galleggiante in Puglia, 26-10-2021, https://falckrenewables.com/it/media/dettaglio-documenti/falck- renewables-e-bluefloat-energy-annunciano-il-secondo-progetto-di-eolico-marino-galleggiante-puglia
- Post Facebook, https://facebook.com/Salveminisindaco/photos/a.207106526031000/6461855370556053
- Comunicato Stampa, Area Marina Protetta Otranto-Leuca: il 29 novembre ad Andrano convegno su opportunità e rischi, 28-11-2021, https://unionecomuniandranodisospongano.it/portale/2021/11/28/area-marina-protetta- otranto-leuca-il-29-novembre-ad-andrano-convegno-su-opportunita-e-rischi/
- Domenico Palmiotti, Eolico, Odra Energia allontana il parco offshore dalla costa del Salento, 22-12-2021, https://ilsole24ore.com/art/eolico-odra-energia-allontana-parco-offshore-costa-salento-AEmqbG4
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