
A Marzo arriva Voyage Of Time, il documentario sul mondo di Terrence Malick

Il regista visionario Terrence Malick si cimenta con il documentario Voyage Of Time, in cui racconta la storia del mondo dalle sue origini milioni di anni fa. Arriverà in Italia il 3 marzo 2022.
Di cosa parla Voyage of Time?
Pochi nomi, nel cinema d’autore internazionale, sono in alto come Terrence Malick. Il regista statunitense, tre volte candidato al Leone d’Oro e due volte all’Oscar, può vantare un curriculum ridotto in quantità quanto ricco di qualità: e dopo aver conquistato i favori di critica e pubblico con capolavori come The Tree Of Life, La Vita Nascosta e La Sottile Linea Rossa si prepara a tornare sulle scene con un altro sguardo stravolto, imponente e trasognato sul nostro mondo e sulla natura.
La data è il 3 marzo: allora nelle sale di tutta Italia farà il suo debutto il documentario Voyage Of Time. Un successo a Venezia, alla settantatreesima mostra internazionale, distribuito nel nostro paese da Double Line e Lo Scrittoio. Un percorso ascendente attraverso la storia del mondo – della Terra nel cosmo e come organismo di vita, fino a un futuro incerto appeso a un presente ancora più complicato.
Il lavoro di Terrence Malick
Voyage Of Time è il prodotto di anni di studi da parte di Malick, a contatto con alcune delle massime personalità del mondo scientifico. Il risultato è una miscela di forme comunicative che trascendono lo stesso cinema: tecniche come la microfotografia e l’immagine digitale ottenuta con i supercomputer portano alla vita, sullo schermo, eventi cosmologici che precedono non solo la nascita dell’uomo, ma delle forme di vita stesse.
Un viaggio che inizia quattordici miliardi di anni fa e risponde a una cruciale domanda: possiamo, dopo tutto questo tempo, riprodurre quei fenomeni così com’erano? Il regista pensa che sia almeno il caso di provare.
L’assistenza scientifica
Tra gli assistenti di Mallick nel suo progetto figura inoltre il professore di Storia Naturale all’Università di Harvard Andrew Knoll, che afferma che “La bellezza estetica del film non fa che valorizzare la scienza sottostante in uno scambio dinamico, un dare e ricevere, tra il romanticismo dell’arte e il rigore della ricerca scientifica. La scienza è stata erroneamente considerata nemica del mistero e del senso di meraviglia è piuttosto il contrario, in realtà. La conoscenza non diminuisce il senso della bellezza e del mistero; lo accresce. In quanto scienziati, il nostro compito è tuffarci in quel mistero e cercare di formare per consentire la comprensione. Ciò che fa anche Terry con questo film”
Pur trattandosi di un documentario, in pieno stile Malick, si presenta un discreto cast: tra i produttori figura il nome di Brad Pitt, mentre la voce narrante è quella di Cate Blanchett.
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Stampa Lo Scrittoio presso pressoffice@scrittoio.net, o il loro sito.
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