
Sto male dottor Google? È cybercondria!

Per molte persone il primo pensiero in caso di eruzione cutanea o sintomo insolito è consultare Google per cercare di stabilire una prima diagnosi da soli.
Nel 2021, più della metà dei francesi (56%) ha utilizzato Internet per trovare informazioni sulla propria salute nei tre mesi precedenti l’indagine annuale di Eurostat, rispetto a circa un terzo nel 2011 (36%). Lo sviluppo di questa tendenza è abbastanza simile in altri paesi europei, ad eccezione della Germania, dove la quota di persone che si informano sul Web su di essa ha diminuito nel periodo (dal 54% al 45%). Finlandesi e danesi sono i più propensi a digitare le loro tastiere per problemi di salute, rappresentando rispettivamente l’80% e il 75% nel 2021. D’altra parte, è meno comune in Bulgaria (36%) e Romania (40%).
In Italia in un decennio la percentuale degli ipocondriaci da web è raddoppiata. Dal 27% del 2011 al 53% del 2021. Con una accelerazione negli ultimi anni. Ovviamente la pandemia è stato un fattore scatenante e accelerante.
Sebbene su Internet si possano trovare informazioni affidabili e interessanti, la proliferazione di contenuti digitali relativi alla salute ha portato a un nuovo fenomeno chiamato “cybercondria”. Questo termine descrive l’abitudine degli individui che cercano compulsivamente informazioni sul web e sviluppano un’ansia eccessiva per la propria salute. In caso di preoccupazione, nulla sostituisce una visita tradizionale dal medico per rassicurarti.
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