
C’era una volta il gioco: “Le olimpiadi dei giochi dimenticati”

di Gloria Nobile
“Da quanto tempo non ti diverti come quando eri bambino?”
È con questa domanda che il FAI (Fondo Ambiente Italiano) presenta “Le olimpiadi dei giochi dimenticati”, un evento dedicato alla riscoperta della semplicità dei giochi di una volta, svolti rigorosamente all’aria aperta.
Tra grandi classici e giochi meno conosciuti, l’appuntamento propone attività individuali e sfide di gruppo, oltre a laboratori con materiali poveri e di riciclo.
Lo scopo della giornata è divertirsi in famiglia, incoraggiando bambini e adulti a partecipare, scoprire e condividere. Proprio con questi obiettivi, la fondazione ha riportato a galla i pomeriggi di una volta nel Giardino della Kolymbethra: un incantevole binomio storia-natura che si estende nel cuore del Parco della Valle dei Templi di Agrigento.
Un salto nel passato in una vera oasi naturalistica per spegnere momentaneamente il rumore del “futuro”, stando a stretto contatto con piante mediterranee, ulivi, mandorle e agrumi.
Come? Recuperando le tradizioni di antichi giochi popolari per cimentarsi in gare di abilità e tornei (qui ideati e sviluppati dall’Associazione Nettuno e Pastactivity) in nome delle ginocchia sbucciate e delle andate ma mai dimenticate attività ludico-educative come bocce, ruba bandiera, tiro alla fune e tanto altro.
Tra una sana merenda e del materiale riciclato il divertimento diventa sostenibile e coinvolge sia i grandi, che hanno l’opportunità di rivivere svaghi e passatempi della loro infanzia, che i più piccoli, tenuti per una volta alla larga da tv e videogiochi per (ri)scoprire una valida alternativa all’ormai consolidato mondo digitale.
I requisiti sono semplici: abbigliamento e scarpe comode, protezione solare e tanta voglia di mettersi… in gioco!
Nel polmone verde della Valle, trasformato per l’occasione in un vero e proprio parco giochi, le diverse postazioni disseminate lungo il percorso costituiscono le varie tappe. I partecipanti saranno infatti dotati di un badge che indica i giochi già fatti, e quindi timbrati, e quelli ancora da portare a termine, necessari per passare al “livello” successivo.
Fra questi, campanaro (in italiano noto come campana) che risale ai tempi dell’antica Roma. Allora era conosciuto come il gioco dello zoppo: la regola è infatti quella di saltellare da una casella all’altra appoggiando un solo piede a terra. Per l’occasione lo schema è stato ricostruito utilizzando del nastro riciclato e del cartone.
Può essere divertente anche tirare delle bocce, piuttosto che guardare sempre in tv un pallone preso a calci in uno stadio.
Se è vero che il gioco nasce per stare insieme, saltare e correre all’aria aperta, che si torni più spesso a sporcarsi le mani e a competere per acchiappare un fazzoletto, piuttosto che a cercare vite infinite su Candy Crush!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.