
EUCYS 2022: il talento italiano si fa strada in Europa

Dal 13 al 18 settembre si terrà a Leiden, in Olanda, la 33° edizione di EUCYS – European Union Contest for Young Scientists.
Il concorso è un’iniziativa della Commissione europea nell’ambito del programma Scienza e Società. È stato istituito per promuovere gli ideali di cooperazione e scambio di informazioni tra giovani scienziati (di età compresa tra i 14 e i 20 anni), per valorizzare il loro talento e avvicinarli alle future carriere scientifiche. I progetti possono essere realizzati da singoli o da squadre di non più di 3 persone. Ogni Paese può presentare fino a 3 progetti, per un massimo di 6 concorrenti in totale.
I partecipanti concorrono, sulla base dei loro lavori e dei colloqui con la giuria, per 9 premi principali assegnati dalla Commissione europea. I premi possono essere in denaro (fino a settemila euro) o consistere in borse di studio che permettono ai giovani scienziati e scienziate di collaborare con le più prestigiose realtà scientifiche internazionali.
L’Italia è presente con sei ragazzi diciottenni autori dei due progetti, selezionati dalla Giuria della FAST (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche). Dal 1989, infatti, la Federazione organizza per la Commissione europea questo concorso per la selezione italiana.
“Questo concorso” spiega il presidente della FAST Roberto Buccianti,” è un punto di partenza non di arrivo, in quanto proietta gli studenti meritevoli verso altre mete importanti: in primis la finale europea EUCYS, ma poi consente ai selezionati finalisti nazionali di poter presentare i loro prototipi, studi, ricerche anche all’estero in altre competizioni di vincere numerosi altri riconoscimenti internazionali. Soprattutto è un’occasione per crescere e per comprendere che la ricerca, in tutti gli ambiti, apre la mente e aiuta a fare networking”.
Le due proposte italiane competeranno con più di altri 100 progetti, presentati da centinaia di giovani scienziati e scienziate provenienti da tutta Europa.
I due progetti che rappresentano l’Italia a EUCYS
Analisi batimetrica tramite dati georeferenziati con drone acquatico
B.A.G.D.A.D. è il nome dell’imbarcazione creata dai tre studenti dell’Istituto Rainerum di Bolzano Davide Frena, Gianmaria Grotta e Dominick Riz per il monitoraggio delle sedimentazioni nei fondali di bacini idrici artificiali. Si tratta di un drone acquatico in grado di effettuare le misurazioni della profondità del fondale, controllandone la variazione nel tempo. La barca è costituita da uno scafo in vetroresina dotato dei componenti per la navigazione autonoma (tipici di un drone aereo) e di un sistema per l’acquisizione dei dati gestito da un computer di bordo. Dopo aver concluso il monitoraggio, i dati vengono trasferiti dal natante al computer per creare una mappa tridimensionale del fondale attraverso una “nuvola di punti”, ovvero dei dati ordinati a tre a tre riguardanti la profondità e le rispettive coordinate.
La scelta del progetto è coerente con la presenza nella provincia degli autori di bacini idrici artificiali, e di centrali idroelettriche. È un sistema di misurazione autonomo, con costi inferiori rispetto ad un batimetro commerciale, che funzioni anche in condizioni in cui l’acqua ed il fondale sono ricchi di materiale organico, caso in cui quello commerciale potrebbe restituire informazioni meno accurate.
Sistema di controllo da remoto delle api
La conoscenza dell’apicoltore 4.0 e dell’importanza delle api come impollinatori e bioindicatori stimola i tre giovani scienziati Marco Carnevale, Filippo Cazzola e Luca Bincoletto, provenienti dell’Istituto Gallini di Voghera, a progettare e realizzare un sistema di controllo da remoto delle arnie per aiutare ad avere informazioni utili per rendere più efficiente la gestione degli apiari. Si avvalgono della collaborazione dell’azienda “L’ape regina” di San Sebastiano Curone (AL), dove testano il prototipo e poi installano il sistema completo.
Il dispositivo elettronico permette di rilevare il peso complessivo dell’arnia, le concentrazioni di CO2, di composti organici volatili e i valori di temperature ed umidità interna ed esterna dell’arnia. I dati raccolti ad intervalli regolari (ogni 15 minuti), sono trasmessi ad una pagina web che provvede ad archiviarli in un database interrogabile via web. Ci sono anche pagine in cui i dati, registrati sotto forma di serie temporali, vengono rappresentati mediante grafici.
Il sistema permette nei mesi invernali di raccogliere informazioni importanti sullo stato di salute della famiglia di api. Filippo, Luca e Marco verificano, ad esempio, come le api riescono a mantenere, in prossimità del glomere, temperature superiori a quelle ambientali che consentono loro la sopravvivenza anche nei periodi più freddi.La cella di carico posizionata sotto l’arnia è in grado di rilevare una progressiva diminuzione del peso dell’arnia, dovuta alla riduzione delle scorte alimentari di soccorso della famiglia che l’apicoltore posiziona periodicamente nella parte alta dell’arnia.