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Refuel reinventa il motore: il BiodieselKit

Refuel reinventa il motore: il BiodieselKit

Di Giulia Piccoli

 

Adriano Cordisco, Federico De Pietri, Rexhina Saraci e Marco Di Mola sono quattro giovani ingegneri che hanno fondato Refuel Solutions, una startup innovativa con sede a Modena. Stanno sviluppando un progetto nato all’Università che potrebbe rappresentare un grande passo avanti nel campo della mobilità sostenibile. Per questo sono stati premiati la scorsa settimana a Oil&nonOil, fiera dedicata all’energia e ai carburanti tenutasi a Verona, come miglior startup innovativa tra una selezione di dieci attive nello stesso campo.

Adriano, CEO di Refuel, ha raccontato più nello specifico in cosa consiste il loro lavoro.

Parlaci di Refuel: cosa fate e come è nata l’idea?

Ci occupiamo di abilitare all’utilizzo di biocarburanti in alte percentuali i mezzi che normalmente utilizzano il gasolio. Produciamo un kit di conversione chiamato BiodieselKit per mezzi di trasporto pesanti come autobus e camion, ma anche per generatori di energia elettrica.

L’idea è nata nel 2019 durante un progetto universitario ma ci siamo resi conto subito che aveva un grosso potenziale. Infatti, sebbene ci siano molte alternative ecologiche alla classica auto a benzina o a diesel, queste si riducono drasticamente nel caso dei mezzi pesanti. Nel 2021 in Europa il 97% dei camion e degli autobus sono stati immatricolati a gasolio. Il 3% rimanente comprende i veicoli a metano, un carburante che però è molto suscettibile agli equilibri geopolitici, come ci siamo accorti nell’ultimo anno. Ciò che noi proponiamo è dunque il biodiesel, un carburante che si produce direttamente dagli oli vegetali, sia vergini che di scarto alimentare. Il vantaggio è molto consistente: il biodiesel riesce ad abbattere direttamente del 60% le emissioni di particolato e del 90% quelle di anidride carbonica. L’effetto è davvero tangibile. Il problema di questo carburante è che esso è compatibile con il motore diesel ma non con altre parti dei veicoli, come la linea di alimentazione e quella di scarico. Dunque, noi interveniamo su quelle parti per garantire la migliore compatibilità possibile. Il nostro kit è una tecnologia brevettata installabile sia su un veicolo già esistente sia come primo impianto.

Come si produce il biodiesel?

Noi parliamo di biodiesel di tipo FAME (Fatty Acid Methil Esters), che prevede il trattamento dell’olio vegetale con un alcool di qualsiasi natura e una base forte, in genere soda caustica. Detto in termini semplici, questo trattamento trasforma il trigliceride (cioè il grasso) in esteri (una particolare classe di molecole) di acidi grassi e glicerina. Quest’ultima viene utilizzata nell’industria cosmetica e farmaceutica, mentre l’estere di acido grasso è ciò che inseriamo nel motore: il nostro carburante. A differenza di un tradizionale idrocarburo come il gasolio fossile, l’estere ha degli atomi di ossigeno nella sua molecola che migliorano drasticamente la combustione riducendo il contenuto di particolato. Il beneficio è quindi dovuto alla struttura chimica del carburante. Non è in realtà la nostra tecnologia ad abbattere le emissioni: la nostra tecnologia abilita il veicolo a ricevere un carburante che, per sua natura, le abbatte.

L’intervento sul veicolo è invasivo?

No, la nostra tecnologia è installabile e rimovibile: non è una modifica permanente. Anzi, nel caso in cui il  mezzo fosse sostituito, il kit si potrebbe rimuovere e installare su quello nuovo.

Quanto tempo ci vuole per installare il BiodieselKit?

Ci stiamo lavorando. Vorremmo che il fermo del veicolo fosse il più breve possibile perché ci rivolgiamo ai mezzi da lavoro e questi non possono stare fermi troppo a lungo. Stiamo studiando con dei designer industriali per far rientrare il tutto nel tempo di un tagliando. In questo modo il veicolo rimarrebbe fermo per 24 ore.

E il prezzo qual è?

Il prezzo varia molto in base alla destinazione d’uso, ma un nostro studio riporta che un prezzo adeguato per camion o autobus, quindi per mezzi pesanti da strada, si aggira tra i 10 e i 15mila euro. Vorrei giustificare il prezzo: tralasciando i costi di produzione, il prezzo è stato studiato anche in base al tempo di recupero dell’investimento per l’utente finale. In alcune zone del mondo come la California, il biodiesel è stato molto incentivato e arriva a costare la metà rispetto al gasolio. Il costo del kit si recupererebbe così in circa un anno di utilizzo, considerando in media un consumo di 60mila litri di carburante all’anno.

A livello normativo ci sono delle modifiche per i veicoli con BiodieselKit?

Da un punto di vista della carta di circolazione il veicolo non può passare da una classe di inquinamento a un’altra. Ciò che si può fare è mettere un bollino sulla carta di circolazione per abilitare il veicolo alla circolazione anche in quelle situazioni in cui ci sono limiti sul traffico.

Attualmente installate BiodieselKit solo sui mezzi pesanti o anche sulle auto?

Il kit è nato su un’Audi A4, l’auto del padre di uno dei miei soci. La tecnologia è compatibile con le auto ma non la produciamo per le auto. Il costo è quasi pari a quello di una piccola utilitaria, quindi non avrebbe molto senso. Ma si tratta anche di una difficoltà da parte nostra di standardizzare la tecnologia a causa della compattezza delle auto e della loro diversità da modello a modello. I camion e gli autobus, invece, sono disponibili in una varietà di modelli molto ridotta. Siamo comunque al lavoro anche sulla tecnologia per generatori di corrente, che potrà essere applicata a certi modelli di imbarcazioni e di treni. Inoltre, proprio in questi giorni stiamo iniziando uno studio preliminare per applicare il BiodieselKit alle macchine agricole, anche se si tratta di una linea di sviluppo che richiederà del tempo.

Il BiodieselKit, comunque, non è ancora sul mercato. Abbiamo però ricevuto delle consistenti manifestazioni di interesse, in particolare dalla California. Speriamo di poterci muovere anche qui in Italia, ovviamente. Proprio in questi giorni nel nostro Paese dovrebbe uscire una norma dell’ex ministro Cingolani che promuove la commercializzazione del biodiesel puro in Italia e per noi sarebbe un vero e proprio trampolino di lancio. Staremo a vedere: noi siamo pronti.

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