
Shein: il piano per ripulirsi l’immagine

di Serena Caminati
Nelle scorse settimane il colosso cinese di fast fashion, Shein, ha invitato un gruppo di influencer americane all’interno delle sue aziende, con l’intenzione di scardinare gli stereotipi legati al marchio. Secondo il pubblico di TikTok si tratterebbe invece di una vera e propria messa in scena.
Di che cosa è accusata Shein?
Sono tante le inchieste, riguardanti il brand di moda low cost, spopolato tramite i social nel periodo della pandemia. Le accuse più frequenti riguardano le condizioni dei lavoratori nelle fabbriche. Tramite il documentario “Untold: Inside the Shein Machine” è stato possibile verificare le disumane condizioni dei lavoratori. Il documentario girato tramite telecamere nascoste, all’interno dell’azienda di Guangzhou, ha mostrato i massacranti turni di lavoro 17-18 ore giornaliere, per una paga massima di 4,000 Yen mensili, circa 540 euro.
Dopo l’inchiesta di Channel 4, Shein ha assicurato di interrompere tutte le le collaborazioni non conformi agli standard fissati dall’Organizzazione internazionale del lavoro.
Ma le inchieste non si fermano qui, Shein negli anni, è stato accusato di copiare i modelli di altri marchi, sfruttando la proprietà intellettuale altrui e di inquinare potentemente il pianeta, come si può leggere nell’Articolo di Allegra Adorni “ Shein. Campione di moda insostenibile”.
La manovra per cambiare la propria immagine
Dopo le costanti accuse, Shein ha attuando un rebranding, concentrando la sua comunicazione, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti dove l’app del marchio, è la più scaricata nel settore abbigliamento.
Ma il cambiamento strategico del marchio sembrerebbe solo immaginario.
Negli scorsi giorni l’azienda avrebbe organizzato un viaggio nei propri stabilimenti a un gruppo di influencer, con il tentativo di riqualificarsi come azienda etica. Dani Carbonari TikToker americana ha girato alcuni video, mostrando al mondo, il volto di un’azienda all’avanguardia. L’azienda viene, infatti, mostrata come tecnologica e automatizzata, dove sono utilizzati tessuti etici, e dove le condizioni lavorative sono ottime, permettendo ai lavoratori di dormire dopo pranzo e di ascoltare musica durante il turno.
@dailymail Replying to @Connor Matteson Influencer Dani Carbonari takes to Instagram to APOLOGIZE and explain her side of the SHEIN trip controversy #fyp #shein #sheintrip #influencer #china #controversy
Ma tanti utenti, non si bevono il racconto della “nuova azienda”. Per il web è probabile che il gruppo di influencer sia stato pagato, infatti, la stessa Dani Carbonari aveva affermato di aver firmato un accordo con Shein. Anche l’azienda mostrata nei video, sembrerebbe in realtà frutto di una scenografia ben studiata e del tutto finta. A seguito di questi avvenimenti, Dani Carbonari ha chiesto scusa al suo pubblico ammettendo, di non essere abbastanza informata sulla tematica, eliminando dal suo profilo i video del tour.
Il risultato dell’operazione di Shein è apparso come un tentativo goffo e incapace di ripulirsi l’immagine. A livello globale sono nate diverse associazioni tra cui la campagna dal titolo: Shut Down Shein con l’obiettivo di informare i funzionari governativi statunitensi e l’opinione pubblica delle reali pratiche aziendali, allarmando la popolazione, su un possibile allargamento dell’azienda anche nel settore della vendita al dettaglio.